Voto in Basilicata, vince l’astensionismo. Il democratico Pittella è il nuovo governatore

19 Nov 2013 14:01 - di Redazione

Marcello Pittella, il candidato del centrosinistra, ha vinto le elezioni regionali in Basilicata. Il fratello del candidato alla segreteria del Pd (escluso dalla competizione essendosi piazzato quarto) ha raccolto il 59,6% dei voti, secondo col 19,4%  il candidato del centrodestra Salvatore Tito Di Maggio, terzo il pentastellato Piernicola Pedicini con il 13,2. Chiamati al voto anticipato per le dimissioni del presidente democratico, Vito De Filippo, per un’inchiesta su presunti rimborsi illeciti, i lucani in realtà hanno scelto il partito del non voto, con un’astensione record: ha votato, infatti, solo il 47,57% degli aventi di diritto, contro il 56,35% del 2010. Nelle maggiori città l’affluenza è stata bassissima: in provincia di Matera hanno votato il 47,01 per cento degli aventi diritto, con una diminuzione di oltre 20 punti percentuali rispetto alle precedenti regionali; in provincia di Potenza, la percentuale finale dei votanti è stata del 47,89 per cento; nelle precedenti elezioni fu del 60,27 per cento.

Il Pd si conferma il primo partito con il 25 per cento dei consensi, il Pdl è al 12,3,  i Cinquestelle superano di poco l’8 perdendo quasi dieci punti, il Psi ottiene il 7,5. Buona la performance di Fratelli d’Italia, a meno di un anno dalla nascita, che ottiene il 5,1 per cento. Incontrando i giornalisti, il neo-governatore Pittella ha illustrato alcune delle idee che guideranno la sua azione, dopo una campagna elettorale difficile, piena di veleni e contestazioni. «Occorre ripensare a ciò che versano le compagnie petrolifere e a come utilizzare anche i diritti di sfruttamento che versano». Rispondendo a una domanda sulle emergenze legate all’assetto del territorio e alle alluvioni (una ha interessato il Metapontino, fra Basilicata e Puglia, nell’ottobre scorso, causando quattro morti), Pittella ha detto che «la Regione non può fare tutto e ha bisogno del sostegno nazionale del governo Letta. Se il governo si distraesse su temi come questi sarebbe nostro assoluto compito sottolinearlo».

 

 

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