Rapporto Einaudi: con la crisi gli italiani rinunciano ai gioielli. Anzi, quasi la metà vive alla giornata…

25 Nov 2013 17:03 - di Desiree Ragazzi

La crisi ha “ucciso” la voglia degli italiani di pianificare la loro vita. Quattro italiani su dieci (esattamente il 39%) vivono alla giornata e un terzo (il 34%) non programma il futuro della propria famiglia oltre i sei mesi. A fotografare il disagio degli italiani nel fare progetti  a lunga scadenza è il diciottesimo Rapporto del Centro Einaudi che utilizzato i dati dell’Eurobarometro. In Grecia coloro che non sono in grado di fare progetti sono il 68% del totale, in Germania il 15%, in Austria il 10%. In sostanza  la crisi ha cambiato le aspettative: ci si limita a vivere tra mille angosce il presente, guardare al futuro per molti è diventato, infatti, un lusso. Il rapporto ha fatto anche un’analisi sui settori che hanno pagato il prezzo più alto a causa della crisi: innanzitutto gioiellerie e comparto dei mobili, che dal 2005 hanno visto scendere in Italia i loro fatturati del 26%. Male anche le aziende della componentistica per auto (ricavi in calo del 22% in otto anni) e la stessa industria automobilistica (-14%, che nel solo periodo nero 2007-2008 ha perso il 58% di fatturato per poi recuperare). Secondo il rapporto, che si basa su dati Istat, crolla la nicchia degli strumenti musicali (-71%), mentre sono cresciute le industrie alimentari (+21%) e soprattutto quelle dei giocattoli (+28%). Un caso a parte è quello delle macchine industriali, che in Italia hanno registrato un aumento del 18% delle vendite e all’estero un boom del 197%. Nell’export molto forti anche le forniture e le macchine mediche (+69%), oltre ancora all’alimentare industriale (+68%). Anche nelle vendite all’estero la gioielleria accusa un calo (-10%) mentre tengono mobili e comparto del legno.

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