Rapporto Einaudi: con la crisi gli italiani rinunciano ai gioielli. Anzi, quasi la metà vive alla giornata…
La crisi ha “ucciso” la voglia degli italiani di pianificare la loro vita. Quattro italiani su dieci (esattamente il 39%) vivono alla giornata e un terzo (il 34%) non programma il futuro della propria famiglia oltre i sei mesi. A fotografare il disagio degli italiani nel fare progetti a lunga scadenza è il diciottesimo Rapporto del Centro Einaudi che utilizzato i dati dell’Eurobarometro. In Grecia coloro che non sono in grado di fare progetti sono il 68% del totale, in Germania il 15%, in Austria il 10%. In sostanza la crisi ha cambiato le aspettative: ci si limita a vivere tra mille angosce il presente, guardare al futuro per molti è diventato, infatti, un lusso. Il rapporto ha fatto anche un’analisi sui settori che hanno pagato il prezzo più alto a causa della crisi: innanzitutto gioiellerie e comparto dei mobili, che dal 2005 hanno visto scendere in Italia i loro fatturati del 26%. Male anche le aziende della componentistica per auto (ricavi in calo del 22% in otto anni) e la stessa industria automobilistica (-14%, che nel solo periodo nero 2007-2008 ha perso il 58% di fatturato per poi recuperare). Secondo il rapporto, che si basa su dati Istat, crolla la nicchia degli strumenti musicali (-71%), mentre sono cresciute le industrie alimentari (+21%) e soprattutto quelle dei giocattoli (+28%). Un caso a parte è quello delle macchine industriali, che in Italia hanno registrato un aumento del 18% delle vendite e all’estero un boom del 197%. Nell’export molto forti anche le forniture e le macchine mediche (+69%), oltre ancora all’alimentare industriale (+68%). Anche nelle vendite all’estero la gioielleria accusa un calo (-10%) mentre tengono mobili e comparto del legno.