Pannella, Il “ruggito” del vecchio leader: «Il congresso dei Radicali è la raffigurazione del nulla»

2 Nov 2013 16:44 - di Antonella Ambrosioni

Sono le ore 15,10 quando prende la parola dal congresso dei Radicali a Chianciano, Marco Pannella, nell’attesissimo intervento di apertura. Bastano due parole e il gelo cala nella sala. Ma lui se lo può permettere: il 12/o congresso dei Radicali italiani «è la raffigurazione del nulla», ha detto il leader storico e anima del partito, criticando l’attuale dirigenza dei Radicali e sottolineando come «qui si senta il tanfo del chiuso». Spietato? Non proprio. Di Marco Pannella vanno sicuramente riconosciute la sincerità e l’onestà intellettuale nel suo lungo percorso politico. E oggi è l’unico che nel suo partito possa permettersi il lusso di fotografare la realtà senza ipocrisie è proprio lui. Già, i radicali, “Chi l’ha visti?”, si potrebbe dire senza alcuno spirito polemico. Che il partito stia vivendo da anni una crisi elettorale, di visibilità mediatica, di movimentismo nelle piazze – a lungo il suo marchio di fabbrica – è sotto gli occhi di tutti. Nel partito si è cercato il salto di qualità proponendo il nome di Emma Bonino alla presidenza della Repubblica. Nomination poi saltata. Ora l’ esponente radicale fa parte della compagine governativa, ma il modo in cui sta interpretando il ruolo di ministro degli Esteri non appare certo impeccabile, vedi la vicenda marò. Uno degli uomini di punta dei radicali come Benedetto Della Vedova, da tempo ha fatto altre scelte politiche ed è “perduto”, per così dire alla causa, avendo scelto il centrino montiano. Come non dare ragione a Pannella quando parla del «nulla», di irrilevanza politica? L’unico che può permettersi un giudizio “spietato” è proprio il vecchio “leone” radicale, che è stato l’unico che con un colpo di reni da politico di razza ha fatto in modo che i radicali vivessero un momento di gloria sotto i riflettori politici, grazie ai referendum sulla giustizia. Era la fine di agosto quando questa mossa politica ha rivitalizzato un’intesa mai venuta meno sui grandi temi con il Cavaliere – ma sopita negli ultimi tempi –  che ha dato origine a un altro grande evento mediatico, l’arrivo del Cavaliere immortalato dai flash di tutto il mondo mentre apponeva la firma ai quesiti referendari. Se non fosse stato per Pannella il periodo di calma piatta politica per i radicali non avrebbe avuto neanche quella parentesi estiva. I radicali, insomma, non possono fare a meno di Pannella. Cambierà qualcosa in futuro con Rita Bernardini, candidata alla guida del partito dal vecchio leader?

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