La Russia darà bimbi in adozione solo all’Italia perché da noi non ci sono le nozze gay

29 Nov 2013 16:36 - di Guglielmo Federici

L’Italia portata come esempio. Il rappresentante del Cremlino per i diritti dell’Infanzia, Pavel Astakhov, ha preso una decisione chiara, le adozioni di bambini russi saranno consentite solo all’Italia, che non riconosce i matrimoni gay. Altre nazioni d’Europa come Spagna e Francia hanno fatto altre scelte in materia di morale familiare. «Ci risulta che attualmente l’Italia è l’unico Paese i cui cittadini hanno la possibilità di adottare bambini russi», ha ribadito Astakhov. Non essendosi l’Italia accodata al trend laicista, di conseguenza, «non dobbiamo cambiare nulla nell’accordo vigente e, inoltre, loro rispettano i termini di questo accordo». La Russia, ha aggiunto il rappresentane per i diritti dell’infanzia russo, non affiderà i propri bambini e orfani ai Paesi con i quali non ha accordi bilaterali in proposito, precisando che oggi la Russia ha un accordo bilaterale di adozione solo con l’Italia, mentre la Francia non ha completato le procedure di ratifica del documento: «Non è colpa nostra. Voi (i partner occidentali, ndr) dovreste lavorare più attivamente se volete che l’adozione internazionale prosegua, perché la Russia ha altre priorità. La nostra priorità è dare in adozione i bambini all’interno del Paese». A giugno la Duma ha approvato una legge che vieta l’adozione di bambini russi da parte di cittadini di Paesi in cui è consentito il matrimonio tra persone dello stesso sesso e genitori singoli. Inoltre, dal primo gennaio 2013 i genitori americani sono stati banditi dalla adozione di bambini provenienti dalla Russia nell’ambito della cosiddetta legge Dima Yakovlev, varata in risposta al «Magnitsky Act» degli Usa.

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