Il Cardinale di Napoli: «Niente comunione a chi inquina». Ma l’assoluzione per Bassolino è già arrivata
«Chi inquina non è in grazia di Dio e non può fare la comunione». Nei giorni delle denunce e delle polemiche sulla devastazione della cosiddetta “Terra dei fuochi” (una vasta zona tra Napoli e Caserta considerata ricettacolo per decenni di rifiuti tossici) arriva l’anatema dell’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, che parla a margine dei lavori della decima edizione del Forum internazionale Greeeaccord, in svolgimento a Castel dell’Ovo, a Napoli. «Bisogna dire alla nostra gente la verità su quello che è accaduto è necessario – ha aggiunto il cardinale Sepe – ma bisogna dire anche quanto di positivo finora è stato fatto. `È tempo ormai che tutti siano insieme per continuare a liberare la nostra terra dai veleni». Belle parole, ma che rischiano di risuonare nel vuoto se si considera che dopo anni di inchieste e di scandali legati all’emergenza rifiuti a Napoli, perfino la magistratura s’è dovuta arrendere e dichiarare la propria impotenza nella caccia ai responsabili del disastro ambientale, con l’assoluzione dell’ex sindaco e governatore Antonio Bassolino e della sua squadra di tecnici e politici che gestì la situazione.
Oggi proprio Bassolino, forte dell’assoluzione, rilascia interviste soddisfatte in cui critica l’attuale classe politica e non esclude un clamoroso ritorno. «Per me è importante – ha detto oggi nel corso della trasmissione televisiva la Telefonata di Belpietro – che i napoletani possano sapere che hanno avuto un sindaco che credo abbia svolto bene la sua attività e un presidente di Regione che ha fatto cose buone come i trasporti e ha commesso anche errori, ma è sempre stato una persona onestà. Quella indagine – sottolinea – era stato un colpo a me e anche alla città». Con la loro decisione, a suo avviso, i giudici “hanno dimostrato un’autonomia di giudizio che io reputo di grande importanza e quindi davvero è stato un momento importante”.
E ora sono in tanti a pensare che possa correre nuovamente per la carica di sindaco. Arriverà la scomunica del Cardinale?