Fini: «Non mi candiderò alle elezioni, ma non lascerò la politica»
«Non mi candido alle prossime elezioni, ma certo non lascerò la politica»: lo ha detto Gianfranco Fini nel corso della registrazione di un’intervista televisiva che si è svolta nell’ambito di RomaIncontra all’Ara Pacis, ciclo di serrati dialoghi con i protagonisti della vita pubblica animato da Enrico Cisnetto. Nel corso dell’incontro Fini ha presentato il suo ultimo libro Il ventennio. L’ex presidente della Camera ha precisato che si può fare politica anche al di fuori del Parlamento. «Politica – ha detto – significa innanzi tutto dedizione alla Polis». A tale scopo, è nata l’Associazione culturale Libera destra, attraverso la quale Fini ha dichiarato di voler «mettere un po’ di sale nella minestra» del dibattito politico–culturale. L’ex presidente della Camera ha risposto a domande a tutto campo e ha sottolineato come l’anomalia dell’attuale situazione politica «è dovuta fondamentalmente al fatto che il governo Letta è contro natura», in quanto costituito da forze tra loro avversarie come il Pd, da un parte , e il Pdl dall’altra. Dopo aver ribadito le ragioni che lo hanno portato alla rottura con Berlusconi, Gianfranco Fini ha anche difeso il voto segreto sulla decadenza dell’ex premier, sottolineando che «a questo punto la decisione di votare in modo palese è diventata una norma contra personam». L’ex presidente della Camera ha inoltre parlato di Renzi, affermando che si tratta di un leader «postideologico» e «pragmatico», che supera le rigide distinzioni ideologiche novecentesche tra destra e sinistra e che, come tale, tende a rivolgersi a un elettorato trasversale. Se fosse proprio il sindaco di Firenze il candidato del centrosinistra alla premiership – ragiona Fini – , non avrebbe molto senso, per il centrodestra, contrapporgli un candidato che innalzasse il vecchio vessillo dell’anticomunismo. Alla domanda di Cisnetto di che cosa connota oggi, nell’era postideologica, la destra, l’ex presidente della Camera ha risposto che il suo significato è molto più ricco di quanto si ritiene comunemente in Italia , ma che comunque, tra i suoi valori fondanti, ci sono il «senso della legalità e dello Stato». «A chi mi ha più volte chiesto negli anni passati – ha detto Fini– di dire qualcosa di destra, ho sempre risposto che era più importante fare qualcosa di nazionale, e che per ciò stesso fosse di destra».