Denuncia choc di un senatore Pd: «Tesseramento truffa, votano i boss e i vecchietti pagati 30 euro…»

9 Nov 2013 12:33 - di Guglielmo Federici

«Ho visto cose che non avrei mai immaginato». C’è un limite a tutto, «mi vergogno e mi fermo». A parlare è il senatore 44enne Stefano Esposito, attuale sottosegretario ai Trasporti. Il “pasticciaccio brutto” della moltiplicazione delle tessere del Pd sta devastando l’immagine di un partito in cui la corsa per il potere è più importante del rispetto delle regole. Esposito, nel partito dall’età di 16 anni,  ha preso carta e penna e in una lunga lettera al segretario Epifani, si è autosospeso da tutti gli incarichi in conseguenza dei gravi fatti «che hanno macchiato il congresso del Pd di Torino». Nel capoluogo piemontese, come spiega in un’intervista al Fatto Quotidiano, per votare il neosegretario provinciale Fabrizio Morri, ex ds riciclatosi renziano sotto l’egida del sinadco Fassino, pare sia accaduto di tutto. Ma il punto più basso è stata sicuramente l’elezione a segretario nel circolo “storico” di Barriera di Milano di un ex carcerato (furto e ricettazione), Vincenzo Iati. Un vecchio iscritto al partito era stato buon profeta, qualche giorno fa, contro l’andazzo delle primarie Pd: «Può votare chiunque passa, anche delinquenti, evasori…».  Solidarietà e sostegno al senatore  Esposito giungono da Aldo Cuperlo: «Esposito si è sospeso dal Pd in seguito a un mese di denunce di episodi inaccettabili e inquietanti di malcostume e degenerazione della competizione politica interna al partito».

Ma cosa ha visto Esposito di così «inimmaginabile»? «Qui siamo alla mutazione genetica del partito -risponde al Fatto – ci facciamo del male. Al mio circolo 111 iscritti in più. Gente che investe soldi. Quindici euro a tessera, se la cavano con 1600, 1700 euro. Quindicimila euro per mille tessere, il doppio per duemila. Non abbiamo più anticorpi». I “signori delle tessere” hanno fatto eleggere un ex pregiudicato, ma Morri e Morgando, il segretario regionale del Pd, dicono che Esposito esagera… Delle due l’una. «Se le cose stanno così, non possiamo più dire agli altri che fanno schifo», sbotta Esposito che ne ha per tutti: «Io mi vergogno. Quando ho votato nel mio circolo c’erano due vecchietti. Sie erano dimenticati per chi votare», racconta. «Mi hanno chiesto: “La manda il presidente? Non ci ricordiamo i nomi». Il presidente in questione, spiega, è quell’Andrea Stara, consigliere regionale e presidente di circoscrizione, «che si è fatto rimborsare pure il taglaerbe coli soldi pubblici. Si era autosospeso, ma adesso è tornato direttamente con le tessere». E i due vecchietti quando hanno visto che per votare bisognava pagare, se ne sono andati, ma sono stati subito “intercettati”: «Sono usciti fuori – rivela Esposito- e si sono fatti dare 30 euro da un tizio. Siamo alla truffa». In un passo della sua lettera a Epifani scrive: «Non posso accettare che le denunce di militanti e dirigenti del Pd torinese vengano squalificate alla stregua di pretestuosi attacchi al partito. Qualora gli organi nazionali del partito dovessero ritenere queste mie valutazioni prive di fondamento o addirittura calunniose come affermato dal Segretario Fabrizio Morri, ne trarrò le debite conseguenze trasformando l’auto-sospensione in dimissioni dal Pd e in dimissioni anche dal ruolo di Senatore».

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