Cosa sarebbe accaduto se il Cav non fosse sceso in campo? Chi critica se lo chieda…
da Francesca De Matteis.
Il voto sulla decadenza di Berlusconi impone una piccola riflessione: sono trascorsi vent’anni e molti criticano, sbeffeggiano, ironizzano. La verità è che, nel biennio ’93-’94, l’Italia si ritrovò a un bivio: consegnarsi alla poco gioiosa macchina da guerra della sinistra o scegliere un’alternativa nazional-popolare di centrodestra. Sappiamo com’è andata ma ora abbiamo anche tutti gli elementi per sapere come sarebbe andata in caso contrario. Dopo le esperienze di Prodi, D’Alema e Monti, infatti, siamo nelle condizioni di capire che, se ci fossimo fidati della sinistra, saremmo entrati in un ventennio completamente cupo, con un abbattimento immediato di ogni diritto individuale e di ogni tendenza sociale, racchiusi nello strapotere delle toghe e negli interessi di tutti i filoni facenti capo alla sinistra, dalle banche “rosse” alle assicurazioni e alle Coop. In più, ci saremmo trovati una scuola completamente nelle mani di deus ex machina che avrebbero condizionato l’istruzione e l’apprendimento, monopolizzato l’informazione e catapultato il popolo italiano nella rete dell’omologazione. Tutto ciò è accaduto solo in parte, proprio perché il centrodestra e Berlusconi sono riusciti a spuntarla sempre alle elezioni. Quindi la si smetta di ironizzare sul ventennio berlusconiano: non sarà stato splendido, ma almeno ci ha salvato dai veri nemici dell’Italia.