Comincia la corsa a ostacoli per la legge di stabilità. Il governo chiede coperture certe per gli emendamenti

5 Nov 2013 21:15 - di Redazione

Cresce la preoccupazione del governo per la girandola di proposte da parte della maggioranza sulla legge di stabilità, tutte al momento prive di coperture certe. In attesa degli emendamenti che dovranno essere presentati giovedì in commissione Bilancio del Senato il Tesoro ha ripreso l’ultimo dossier rognoso dell’anno, quello sulla seconda rata dell’Imu, per la quale il ministro Fabrizio Saccomani ha fatto capire la difficoltà a trovare i fondi per cancellarne il pagamento. Sul versante dei conti pubblici oggi è stata una giornata ”double face” per l’esecutivo: da una parte l’ottimo andamento del collocamento dei titoli pubblici, dall’altro la previsione dell’Ue sulla crescita per il 2014 che si fermerebbe allo 0,7% rispetto all’1% stimato dal governo. Cosa che richiederebbe una revisione della legge di stabilità: ma tanto Palazzo Chigi che Saccomanni, si sono detti certi dei propri dati. Le cifre di Bruxelles hanno indotto Renato Brunetta a ribadire che la manovra è tutta da riscrivere. Ad indisporre l’esecutivo è stata la ripetuta richiesta, tanto del Pd che del Pdl, di aumentare l’impatto della manovra, specie del taglio al cuneo di un paio di miliardi, senza indicare coperture certe, come pure richiesto dal premier Enrico Letta ai segretari dei partiti la scorsa settimana. ”Non c’è un ‘no’ pregiudiziale all’aumento della manovra lorda – spiega il sottosegretario Giovanni Legnini – ma le risorse devono essere certe”.

Mercoledì ci saranno degli incontri tra il governo e i partiti di maggioranza, nonché con i due relatori, Giorgio Santini (Pd) e Antonio D’Alì. Poi giovedì gli emendamenti. Ma sul tavolo del Tesoro è stato ripreso il dossier sulla seconda rata Imu, che scade il 16 dicembre, e sulla quale Baretta ha ”confermato l’impegno del governo” a non farla pagare. In serata, da Londra, Saccomanni ha ammesso: “Non sarà facile evitare la seconda rata dell’Imu, ma si può fare”. L’ipotesi più accreditata, sostenuta anche da Scelta Civica con Enrico Zanetti, è quello di utilizzare le entrate derivanti dall’aumento del valore delle quote delle Banche in Banca d’Italia. Il governo ha infatti riferito ai relatori della legge di stabilità che intende varare il decreto entro il 2013, utilizzando per quest’anno gli introiti. Al di là dell’aspetto tecnico c’è un passaggio politico, sottolineato da Saccomanni: ”Si tratta di trovare consenso politico se si vuole intervenire in un modo rispetto che in un altro”.

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