Bologna, nuovi scontri provocati dagli estremisti di sinistra (con la scusa del diritto alla casa)
Rieccoli all’opera, i bravi ragazzi dei centri sociali, sempre pronti a inserirsi nel malcontento e a provocare scontri con le forze dell’ordine. Momenti di tensione e scontri fra alcuni manifestanti del corteo per il diritto alla casa – che si è snodato da Piazza XX Settembre per le vie del centro – e le forze dell’ordine davanti al Comune di Bologna. Diverse decine di persone tra studenti, lavoratori e attivisti di Asia-Usb e dei collettivi studenteschi sono giunti in Piazza Maggiore dopo avere percorso Via Indipendenza (dietro uno striscione rosso con scritto “Una sola grande opera: casa, reddito, dignità”) e hanno cercato di entrare a Palazzo d’Accursio colpendo il portone d’ingresso provando ad abbatterlo. Davanti alla sede comunale, a difesa dell’ingresso del Palazzo, è intervenuta la polizia. Negli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti sarebbero rimasti lievemente contusi tre agenti. Attivisti dei collettivi studenteschi che avevano marciato al grido, di “Su, su, su: gli affitti vanno su, prendiamoci le case e non paghiamo più”, sono poi entrati in Sala Borsa dove hanno aperto diverse tende “igloo”, con l’intenzione di trascorrere lì la notte. All’interno della sala è stato anche srotolato uno striscione con scritto “Blocco degli sfratti e sgomberi. Requisizione e riuso dello sfitto. Stop Austerity’”, firmato da As.i.a-Usb. Poi è stata convocata un’assemblea pubblica: “Le provocazioni della polizia non servono a nulla. Restiamo qui. L’acampada resiste», è il messaggio inviato dai manifestanti riportato online.