Altro che ripresa, la Confcommercio vede nero: le imprese sono stremate

11 Nov 2013 13:05 - di Redazione

La crisi sta per finire o ancora dobbiamo toccare il fondo? I dati Istat non parlano una lingua incoraggiante, come quelli odierni sulla produzione industriale (-3,9 su base annua) cui fa eco il ministro dell’Economia Saccomanni parlando invece di graduale ripresa e stimando a più 1,1% la crescita del Pil nel 2014. Il punto di vista delle categorie è però sfiduciato: secondo il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli non sarà il 2014 l’anno della ripresa. “Le imprese del commercio, turismo, servizi sono stremate, da Nord a Sud. E purtroppo il 2014 non sarà certo l’anno della ripresa sostanziale”. Sangalli ha anche lanciato un allarme sugli esercizi abusivi – 7 su 100 – per i quali ha invocato “tolleranza zero”.

Quanto dovremo aspettare, allora? Per tutti – categorie, sindacati e partiti – molto dipenderà dalle correzioni apportate alla legge di stabilità su cui il governo appare disponibile. Il ministro Saccomanni ha detto infatti che ora spetta alle Camere migliorare il testo. Ma avverte: per conseguire gli obiettivi di crescita e di riforma ”è fondamentale che rimangano condizioni di stabilità politica”. L’obiettivo è sempre quello di contenere l’indebitamento netto sotto il 3% del Pil ma non basta, anche il disavanzo strutturale deve tendere verso il pareggio. Sul tema delicato degli sgravi fiscali il ministro avverte: ”Non abbiamo a disposizione soluzioni semplici per reperire ulteriori risorse e concedere sgravi fiscali più ampi. A tal fine sarà cruciale il processo sistematico di revisione della spesa”. E con gli oltre tremila emendamenti che incombono sulla manovra come fare? Saccomanni dice che il governo non li teme: saranno, promette, tutti valutati.

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