Stabilità, inizia domani al Senato il percorso a ostacoli. Brunetta: assurdo, non conosciamo ancora il testo

21 Ott 2013 11:11 - di Antonella Ambrosioni

Comincia l’iter parlamentare della legge di stabilità con un percorso che inizia dal Senato dove domani parte la sessione di bilancio. Una manovra per il 2014 da 11,6 miliardi per la quale si annuncia una vera e propria corsa a ostacoli. Tutti ai nastri di partenza con il pressing di forze politiche e parti sociali per i numerosi i cambiamenti, annunciati e richiesti; perché, se da un lato il premier Letta sostiene  che per la prima volta da anni non si aumentano le tasse, è invece proprio sulle tasse che si concentrano gli strali di alcuni partiti. Questa mattina i sindacati si riuniranno per decidere eventuali mobilitazioni fino allo sciopero. Il Pdl attraverso il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, fa sapere di non voler rinunciare al ruolo di sentinella anti-tasse ed anzi lo rivendica, soprattutto per quel che riguarda le imposte sulla casa. La sua è una contestazione nel merito: «Con Monti l’Imu, comprensiva dell’extragettito comunale, ammontava a 24 miliardi di euro. Nel 2013, se sarà cancellata la seconda rata, scenderemo a circa 20 miliardi. Se invece – argomenta Brunetta – le indiscrezioni delle ultime ore fossero confermate, e mi auguro di no, con la nuova service tax oscilleremmo in una forbice compresa tra 23 e 30 miliardi, se conteggiassimo i livelli massimi di flessibilità concessi ai comuni sull’Irpef. Per noi, sia chiaro, sarebbero inaccettabili i 23, figuriamoci i 30». Governo avvisato. Anche il viceministro dell’Economia Stefano Fassina, che ha fatto rientrare le sue minacciate dimissioni per metodo e contenuti del testo, dichiara di voler rimanere «per combattere il rigore Ue».  «Non sono un “Pierino” come Renzi», afferma. «Ho posto un problema politico – spiega Fassina – l’insostenibilità della linea economica dell’Eurozona, e ho trovato il premier disponibile ad affrontarlo». Il nodo è tutti lì, dice Fassina, secondo cui «le chiavi per far ripartire l’economia sono a Bruxelles. La partita fondamentale si gioca lì ed è lì che dobbiamo combattere per un radicale cambiamento di rotta della politica economica». E  proposito di Europa, Brunetta sollecita la stesura del testo definitivo, a una settimana dal varo della legge di Stabilità. «Vorrei sapere che tipo di informazioni sono state date a Bruxelles su un testo che il Parlamento ancora non conosce», dice Brunetta, che rileva un’altra anomalia. «Se l’impianto della legge di Stabilità non è stata informata neppure la cabina di regia, e questo è un problema politico. Sarò determinato perché l’impegno sulla cabina di regia venga rispettato da subito. Diversamente – avverte – c’è il rischio concreto che in sede parlamentare la legge non venga migliorata, ma addirittura peggiorata per effetto del solito assalto alla diligenza».

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