«Per la famiglia naturale»: al Pantheon in migliaia contro la legge Scalfarotto
Mamme con il carrozzino e sacerdoti, giovane coppie di fidanzati e famiglie al completo: davanti al Pantheon si sono radunati in poco meno di un migliaio sulla falsariga della omonima iniziativa francese contro le nozze gay. La “Manif Pour Tous Italia” ha portato nella piazza romana della Rotonda e in contemporanea a Bisceglie, Bologna, Bolzano, Venezia e Pisa migliaia di manifestanti radunati per chiedere ancora una volta, a gran voce, il ritiro della “legge Scalfarotto”. «In tutta Italia stanno nascendo comitati per combattere assieme a noi questa battaglia antropologica in difesa della famiglia e della libertà d’espressione», spiegano i promotori del comitato, che hanno inscenato anche un sit in “pro-Barilla”, dopo l’aggressione mediatica subita da Guido Barilla per la sua posizione in favore della famiglia tradizionale. Il timore dei promotori è che l’effetto-Barilla diventi virale con l’approvazione della legge Scalfarotto, che è tuttora in discussione in Senato. Criticare le nozze gay o dirsi contrari alle adozioni da parte degli omosessuali? Sarà di fatto impossibile secondo gli organizzatori. Una esasperazione del politicamente corretto dalle conseguenze kafkiane. «È un provvedimento ideologico – attaccano gli organizzatori – che, se approvato definitivamente dal Senato, non farebbe altro che impedire ai liberi cittadini, e alle associazioni, di esprimersi in modo civile su proposte di legge come il matrimonio tra persone dello stesso sesso, e la possibilità di adozione dei bambini da parte degli stessi. Conseguenze sottaciute, ma inevitabili, di questa linea legislativa». Tra le ragioni della protesta contro la legge, il fatto che «il motivo omofobico si estenda a tutti tipi di reati. Il fenomeno homo diventa un plus valore. Così che l’aggravio di pena divenga in contrasto con la Costituzione».