Nuove violenze a Roma di No-Tav, centri sociali e “movimenti”: è lo «spirito di Porta Pia»

31 Ott 2013 17:43 - di Guglielmo Federici

In una Capitale ancora una volta sotto assedio alla fine si è scatenato l’inferno.Per ora sono 6 le persone ferite, non gravemente, trasportate in ospedale dal 118 di Roma a seguito degli scontri durante la manifestazione dei movimenti per la casa nella Capitale. Quattro carabinieri e una manifestante sono stati portati all’ospedale Santo Spirito mentre un’altra manifestante all’Umberto I. Una decina di persone, soprattutto delle forze dell’ordine, sono state medicate sul posto. Gli operatori del 118 sono intervenuti rapidamente nonostante le difficoltà per l’improvviso scatenarsi delle tensioni. Centinaia di attivisti, immigrati e alcuni con la bandiera No tav hanno sfilato su via del Corso, nel centro di Roma, toccando anche Piazza Montecitorio, blindata da diverse camionette delle forze dell’ordine. Le centinaia di manifestanti intonano lo slogan «Tutti liberi. Devono rilasciare immediatamente i nostri nove fratelli e sorelle che hanno fermato», è stato il tono da ultimatum di uno dei leader della protesta, Paolo Di Vetta, rivolto alla folla in assemblea. Otto manifestanti infatti sono stati fermati per essere identificati. La tensione è esplosa all’improvviso: da Piazza Montecitorio i gruppi hanno provato a spostarsi in via della Colonna Antonina per raggiungere in corteo Via della Stamperia dove si trova la sede del ministero degli Affari Regionali in cui si stava svolgendo la riunione della Conferenza Unificata sulle politiche abitative. I movimenti hanno però trovato la strada sbarrata dalla camionetta della Polizia. «Se questi qui non si spostano -gridava uno col megafono – tra cinque minuti noi scateniamo la guerra». Promessa mantenuta, al frido «Lo spirito di Porta Pia non è morto». È partito il lancio bombe carta e di uova contro le forze dell’ordine. Sono stati lanciati anche alcuni fumogeni. Gli Antagonisti hanno quindi cercato altre vie di sbocco e intenzionati a raggiungere comunque il Ministero. Dei manifestanti hanno assaltato un blindato delle forze dell’ordine e altri due di loro ci sono saliti sopra. Le forze dell’ordine hanno cercato di farli scendere e alla loro resistenza ci sono stati scontri.

Il gruppo, circa un centinaio, mescolato ai tanti turisti si è fermato poi tra piazza Fontana di Trevi e la Galleria Colonna. I commercianti del centro sono in “trincea” ancora una volta: c’è chi si è barricato dentro abbassando la serranda, chi si è messo davanti alle vetrine per impedire l’accesso nei locali e chi ha raccolto la merce ed è scappato. Alla Galleria Colonna la guardia giurata ha chiuso per 10 minuti gli accessi per impedire che i manifestanti entrassero nei negozi. In un bar di via dei Crociferi clienti, camerieri e gestori hanno fatto una specie di scudo umano per evitare che fossero rovinate le vetrine.  Molti turisti sono rimasti attoniti nel vedere un gruppo di manifestanti scappare verso Fontana di Trevi, dove il “rituale” di foto e lancio di monetine è stato interrotto dalla corsa di decine di persone che tentavano di scappare dai fumogeni della polizia. Nel frattempo elicotteri della polizia sorvolano costantemente la zona compresa tra via del Tritone e via del Corso.

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