Il Pd si lacera sul possibile “aiutino” del Colle al Cavaliere. Quagliariello: «È l’ossessione berlusconiana»

9 Ott 2013 10:31 - di Romana Fabiani

L’ossessione non passa, ormai è un tic patologico. Il riflesso condizionato di leggere ogni iniziativa politica altrui in chiave pro o contro Berlusconi continua a perseguitare la sinistra che vede complotti e insidie ovunque temendo l’allungamento del “Ventennio”.  Persino l’appello solenne del Colle sull’emergenza carceri è stato strattonato e immediatamente interpretato come un salvacondotto per il Cavaliere. E poco importa se indulto o amnistia non riguardano i reati finanziari, come si è sgolata a ripetere il ministro Cancellieri, tanto che Berlusconi è tutt’altro che rassicurato dall’ultimo passo di Napolitano. Rinchiuso ad Arcore (ieri è saltato l’incontro romano con Ghedini per colpa dell’influenza),  non ha gradito perché sa bene che le misure di clemenza invocate  non inciderebbero sul suo destino. Il day after il primo messaggio alle Camere del capo dello Stato non spegne l’incendio appiccato dai grillini. Per quanto cauti nelle reazioni e attenti a non mettersi di traverso al Colle, i Democratici sono pronti a fare le barricate contro l’iter parlamentare di una misura che rischia di avvantaggiare il centrodestra. Lo dice chiaramente Liuigi Zanda: «Qualsiasi misura che avesse il taglio di una legge ad personam, in questa legislatura non passerebbe mai». Per il capogruppo democrat al Senato la faccenda è chiusa: certe misure generali «devono seguire e non precedere riforme che riducano in modo strutturale l’affollamento. In questo senso il messaggio di Napolitano è molto puntuale». Insomma non c’è fretta. È un autentico terrore quello che l’iniziativa del Quirinale per affrontare la drammatica emergenza carceraria possa tradursi in aiutino il leader del Pdl. E non è un caso che il saggio e composto Napolitano abbia perso la pazienza come dimostra l’utilizzo del termine “fregarsene”,  lontano anni luce dal suo stile.  La doppia lettura maliziosa e “distorsiva” del suo messaggio lo ha irritato come non mai: contro l’abbaiare dei Cinquestelle che gridano allo scandalo da Cracovia Napolitano ha usato toni insolitamente ruvidi («coloro che pongono la questione questi termini vuol dire che sa pensare a una cosa sola, hanno un pensiero fisso e se ne fregano degli altri problemi del paese e della gente»). A sinistra dovrebbero liberarsi dall’ossessione del Cav , è l’invito di Gaetano Quagliariello. «Sulla giustizia e sulle carceri il Pd non faccia come ha fatto in Giunta sulla legge Severino. Ascolti le parole del Capo dello Stato, si liberi dell’ossessione di poter favorire indirettamente Berlusconi e guardi alla sostanza dei problemi», dice il ministro delle Riforme intervistato da Avvenire. Sulla decadenza di Silvio Berlusconi, «se fosse stata una vicenda personale, allora in Giunta sarebbe stato trattato come qualsiasi altro senatore. Si sarebbe approfondita l’applicazione di una legge controversa, sulla quale tanti giuristi anche di sinistra hanno espresso dubbi», osserva afferma Quagliariello, «bisogna trovare il modo per correggere una brutta pagina della nostra storia parlamentare. Non è ancora troppo tardi».

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