Macabro ping pong Italia-Germania sulla salma di Priebke. Berlino: «Da noi solo se lo chiedono i parenti»
La salma di Erich Priebke è a Pratica di Mare ma non è destinata a trovare pace in tempi brevi. Dopo gli scontri ieri ad Albano Laziale, che hanno di fatto sospeso le esequie del gerarca nazista, il feretro è stato portato nella notte all’aeroporto militare. Ora la parola spetta alla diplomazia. «Contiamo di risolvere al situazione in giornata, ci sono contatti con la Germania», ha detto il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, riguardo alla situazione di stallo che si è venuta a creare sulla destinazione della salma di Erich Priebke. Ma da Berlino arriva il nein: «La cura dei morti tocca allo Stato dove una persona è morta», dichiara il portavoce del ministero degli Esteri, Martin Schaefer: «Non c’è una responsabilità o un ruolo del governo federale tedesco in questa vicenda, contatti informali sì ma non dipende da noi trovare una soluzione» ha aggiunto. Ogni tedesco ha diritto di essere seppellito in Germania «ma la gestione delle salme dei tedeschi all’estero riguarda i parenti», aggiunge il portavoce, rimandando di fatto la decisione ai figli dell’ex capitano Ss. Si susseguono intanto ipotesi e smentite, come le indiscrezioni secondo le quali sarebbe stato individuato il Cimitero Militare Tedesco di Caira, nel comune di Cassino, come luogo per la sepoltura. «Noi manifestiamo la nostra ferma contrarietà all’ipotesi», dichiara il sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone, anche se «ufficialmente a noi non è giunta alcun tipo di richiesta in tal senso. Cassino è città Martire e per la Pace e già questo basterebbe a motivare la nostra contrarietà alla sepoltura di Priebke nel cimitero di Caira». Il rebus è ancora insoluto, l’unica certezza è che il suo nome imbarazza ora più che mai. Il prefetto conferma l’ipotesi di un trasferimento fuori dall’Italia. Si fa strada l’ipotesi che la salma possa essere portata nel cimitero della sua città natale. Ma, chiamata in casa, interviene Il ministro degli Interni del Brandeburgo – dove rientra il comune natale di Erich Priebke, Hennigsdorf – Ralf Holzschuher, che ha detto che, se proprio fosse inevitabile, per l’ex capitano Ss si potrebbe al massimo ipotizzare una tomba senza nome. Altrimenti, ha spiegato alla “Potsdamer Neuesten Nachrichten”, la tomba diventerebbe un «punto di attrazione per neonazisti». Stando al comune, ha diritto a una sepoltura nel locale cimitero solo chi vive lì o possiede una tomba di famiglia. Condizioni che Priebke non soddisfa. Quanto alle polemiche virulente sui funerali, su Repubblica Pecoraro spiega l’autorizzazione delle esequie. «Mi trovavo di fronte a una salma e alla legittima richiesta di una famiglia di una cerimonia religiosa. Che ho autorizzato in una struttura che ha dato la sua disponibilità, e in forma strettamente privata. Potevo forse negare una benedizione cristiana? I morti sono tutti uguali, quali che siano i crimini efferati di cui si sono macchati da vivi».