La protesta corre anche via Internet: oscurati quattro siti governativi

19 Ott 2013 23:23 - di Redazione

Quattro siti governativi “oscurati”, centinaia di foto, decine di video e migliaia di tweet. La protesta e la violenza corre anche sui social network, che si sono trasformati in cassa di risonanza del corteo degli estremisti di sinistra che ha attraversato le strade della Capitale. L’“assalto”, come lo chiamano i manifestanti, è stato descritto e raccontato minuto per minuto dai tweet e dai post di chi era in piazza, ma non solo. Manifestanti ed esponenti di centri sociali che non sono riusciti a raggiungere Roma si sono dati da fare tramite il web, commentando e dando risalto alle notizie che arrivavano dalla piazza. Significative le azioni del gruppo di hacker di Anonymous che in poche ore hanno “oscurato” quattro siti internet governativi: ministero delle Infrastrutture, ministero dello Sviluppo Economico, Corte dei Conti e Cassa Depositi e Prestiti. “Tango Down”, questa la frase che ha accompagnato l’azione di protesta cibernetica in difesa di quelli che l’estrema sinistra definisce “diritti inalienabili”. Da chi era in piazza sono arrivate centinaia di testimonianze, corredate di foto e video. Le parole d’ordine già nei giorni scorsi erano: assedio, rivolta, sommossa. Slogan, striscioni, volantini e manifesti hanno invaso la rete, descrivendo quanto accadeva nel corteo. Gli ombrelli con le ingiurie davanti al ministero delle Finanze o con le scritte contro la Tav ai piedi della statua di Papa Giovanni Paolo II alla stazione Termini sono state pubblicate quasi in diretta sulla rete. “Aprite il wifi”, era stato l’appello in mattinata da parte dei manifestanti, preoccupati della possibilità che le forze dell’ordine potessero “schermare” le zone a rischio della Capitale. Ma altri consigli sono stati pubblicati su Facebook o Twitter: dal vademecum per fronteggiare un eventuale lancio di lacrimogeni, al volantino con il numero di alcuni avvocati che si sono offerti di fornire assistenza legale gratuita a chiunque avesse avuto problemi con le forze dell’ordine. Sui social network sono finite anche le foto degli scontri e dei tafferugli che hanno caratterizzato la parte finale del corteo, dalla sede del ministero delle Finanze a Porta Pia. Le ultime immagini sono quelle delle tende montate nella piazza, ad accompagnarle saranno ancora tanti messaggi e post di chi racconterà una nuova notte di protesta.

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