I grillini insultano la De Pin: «Venduta». A proteggerla si schiera il Pd
Momenti di tensione nell’Aula del Senato durante il dibattito sulla fiducia. Al termine dell’intervento di Paola De Pin, fuoriuscita del M5S e oggi nel gruppo Misto, che ha annunciato il suo sì al governo, dai banchi dei grillini le è stato urlato “Venduta”. La De Pin, rivolgendosi ai suoi ex colleghi di partito, ha detto che «hanno compiuto un tradimento verso gli elettori che chiedevano il cambiamento», accusandoli di «un classico cinismo partitocratico ed intollerante». I senatori di M5S sono insorti e hanno gridato epiteti contro la senatrice, la quale ha mantenuto la calma, ma il tremolio delle sue mani mentre leggeva la dichiarazione tradiva un forte nervosismo. «Pur mantenendo tutte le mie riserve – ha dichiarato – mi vedo costretta a dare la fiducia perché ritengo necessario dare un Esecutivo al Paese per vigilare sulla tenuta finanziaria e per arrivare a una riforma della legge elettorale». A questo punto un senatore di M5S, Gianluca Castaldi, si è avviato verso il banco dove la De Pin sedeva, protetta dai senatori del Pd, per contestarla: è stato necessario l’intervento dei commessi mentre il presidente Piero Grasso ha stigmatizzato il fatto, annunciando che sarà posto all’attenzione dei questori. La tensione con il Pd non si è placata quando è intervenuto un altro grillino, il senatore Santangelo, il quale ha chiesto l’attenzione «del signor governo» e ha avuto un battibecco con il presidente Piero Grasso quando ha chiesto silenzio («all’ordine qui ci penso io», ha detto Grasso) e lamentato il fatto che il 31 luglio, «quando senatori del Pd mi contrastarono, nessuno chiese l’intervento della presidenza». Parole sottolineate da commenti duri del Pd. Ma non è finita. «Cittadino portavoce M5S Castaldi raggiunge la senatrice De Pin dopo che ha lanciato accuse al Movimento 5 Stelle. Bagarre in aula», ha scritto su Twitter Lorenzo Battista, senatore M5s. «Paola De Pin ha definitivamente consumato il proprio distacco dal M5S. Ogni critica politica è legittima ma, sia chiaro, non è ammissibile nessuna violenza, anche solo verbale», ha scritto su Facebook il senatore pentastellato Francesco Campanella.