Hollande impone la tassa anti-Ibra: il campionato francese si ferma per protesta

24 Ott 2013 17:26 - di Guido Liberati

Le grandi squadre di calcio francesi hanno deciso oggi di indire uno sciopero di una giornata, il 30 novembre prossimo, per protestare contro la futura tassa al 75% sui maxi stipendi. Lo ha annunciato il presidente dell’Unione dei club professionistici, Jean-Pierre Louvel. Lo stop riguarda la Ligue1 ma anche la seconda divisione. Una norma che il presidente socialista Francois Hollande ha fortemente voluto ripresentare per dare un segnale al suo elettorato ed è stata inserita nella manovra finanziaria 2014.  La tassazione al 75% dei redditi sopra il milione di euro, già bocciata dalla Corte Costituzionale e che un anno fa spinse il popolare attore Gérard Depardieu a prendere la cittadinanza russa, è stata riproposta. E la Lega Calcio francese si prepara allo sciopero, perché il settore subirebbe conseguenze pesanti per la sua stessa sopravvivenza. Saranno presi in considerazione gli ingaggi del 2013-14.  Con questa imposta, il calciatore più pagato del campionato, lo svedese Zlatan Ibrahimovic, costerebbe alla sua società, il Paris Saint Germain, la cifra record di circa settanta milioni di euro. Allo stipendio di 14 milioni, andrebbero infatti aggiunte 41,3 milioni di imposte e una quindicina di milioni in contributi. Su tre anni di contratto, significa un costo di 210 milioni di euro, 168 dei quali destinati alle casse francesi. La società parigina, acquistata da qualche anno da una famiglia di petrolieri del Qatar, sarebbe la più penalizzata. Su cifre simili viaggia l’altro stipendio d’oro del Psg, di Thiago Silva, stimato a 9,6 milioni l’anno. Quindi un costo totale per il club di 45 milioni. Non molto lontano lo stipendio dell’ex calciatore del Napoli, Lavezzi che guadagna 9,4 milioni a stagione, il costo complessivo sarebbe di 41,2 milioni. In totale, lo Stato francese assorbirebbe grazie alla supertassa voluta da Hollande circa cinquanta milioni di euro l’anno. Oltre ai venti milioni in più che dovrà sborsare il Paris Saint Germain, che di calciatori in rosa con stipendi superiori al milione di euro ne ha 21. Il Marsiglia di milioni ne dovrà sborsare otto, cinque il Lione e altrettanti il Lilla. Si salva solo il Monaco allenato dal nostro Claudio Ranieri: fiscalmente è al di fuori del sistema francese. Le conseguenze non si faranno attendere sull’indotto: Jean Michel Aulas, presidente dell’Olimpique di Lione, ha già annunciato che se la tassa dovesse diventare legge, rinuncerebbe alla costruzione dello stadio, uno degli impianti progettati per il campionato europeo del 2016, previsto proprio in Francia.

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