Hollande, gaffe dopo gaffe, in caduta libera nella popolarità. E anche il partito socialista lo abbandona
Una quindicenne fa tremare il potere in Francia. Ogni parola di Leonarda, la ragazzina rom trascinata via dal pullman su cui era in gita con la scuola ed espulsa in Kosovo, è un macigno che si abbatte sull’Eliseo. La popolarità è ormai un ricordo per Francois Hollande, il governo è diviso in mille tendenze fomentate da esitazioni e incertezze. E la base del partito socialista sta abbandonando i vertici. Il fine settimana appena trascorso ha fatto impallidire le due performance fin qui peggiori dell’avventura della coppia Hollande-Ayrault: la figuraccia con le acciaierie di Florange, dove dopo tante promesse gli altiforni hanno chiuso, e le dimissioni del ministro Cahuzac, pizzicato con un conto in Svizzera del quale Hollande si presume non sapesse nulla. È successo di tutto, a cominciare da un intervento in tv del presidente, pochi minuti annunciati ai media con mezz’ora di anticipo, che ha lasciato tutti di stucco. Il ministro dell’Interno Manuel Valls, rientrato in fretta e furia da una visita di stato all’alba di sabato, non ha voluto cedere di un millimetro sulle sue posizioni rispetto all’espulsione della famiglia Dibrani, dopo aver letto le conclusioni dell’inchiesta che la giudicava “conforme”. In totale disaccordo con il premier Jean-Marc Ayrault, che già si era lasciato sfuggire un possibile permesso di rientro per la famiglia kosovara se fosse stata ravvisata qualche irregolarità. Hollande ha deciso di intervenire per mediare, per cercare il male minore e ne è uscita l’inspiegabile proposta “umanitaria” di rientro “soltanto” per Leonarda, senza famiglia. Con la quale il presidente è riuscito a scontentare tutti, persino le associazioni umanitarie che l’hanno definita «possibile ma aberrante».
All’interno della maggioranza, un gruppo di ecologisti ha definito «disumane» le parole di Hollande, e subito la direzione del partito si è affrettata a parlare di «iniziativa personale». Ma addirittura Harlem Desir, segretario socialista, ha «auspicato» il rientro di tutta la famiglia, in palese disaccordo con il capo dell’Eliseo, che i sondaggi continuano ad inchiodare a un’impopolarità record. Domenica sera, alle primarie socialiste di Marsiglia, dove – tanto per cambiare – si sono dilaniati Patrick Mennucci e la dissidente Samia Ghali, c’è stata l’ennesima scena imbarazzante. La Ghali, furiosa per aver perso, ha accusato davanti ai suoi sostenitori delusi Hollande e Ayrault di aver appoggiato Mennucci. I nomi del capo dello stato e del suo primo ministro sono stati coperti dai fischi e dai «buuu» dei presenti, davanti a tutte le telecamere.
Hollande insultato dai sostenitori socialisti