Gli italiani, un popolo di santi, poeti e navigatori… on line. Un rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione lo conferma

11 Ott 2013 19:41 - di Bianca Conte

All’inizio fu la visibilità mediatica a spingere i cultori della ricerca del famoso “quarto d’ora” di celebrità all’ossessiva caccia di telecamere e ribalte. Ora, molto più semplicemente – in barba ai vari Paolini del piccolo schermo e ai loro epigoni – viviamo il trionfo dell’interconnessione. I dati che registrano in termini percentuali il rapporto sempre più di amorosi sensi virtuali tra gli italiani e la Rete, stigmatizzano una verità sociale confermata da matematiche certezze: il 63.5% dei nostri connazionali si connette a Internet, l’1.4% in più rispetto a un anno fa. E la percentuale sale nettamente nel caso dei giovani (90,4%), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,3%) e dei residenti nelle grandi città, quelle con più di 500 mila abitanti (83,5%). È la fotografia scattata dall’undicesimo rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, presentato oggi a Roma.

Di più, entrando nel merito del report, si evince che l’Adsl è il tipo di connessione a Internet al momento più diffuso: la utilizza il 62,9% degli internauti. Il wifi cresce notevolmente (40,9%, tra i giovani il 46,7%) e la connessione mobile ha ormai raggiunto una quota significativa (23,5%). Dati che, letti in controluce, confermano l’endemizzazione della passione per l’utilizzo dei social network: una moda sempre più gettonata. Una frontiera, quella internetica, continuamente varcata, che ospita all’interno dei suoi territori globalizzanti sempre più pionieri, ormai assidui frequentatori del web. Tanto è vero che l’indagine in questione ci dice che risulta iscritto a Facebook il 69,8% delle persone che hanno accesso a Internet (mentre erano il 63,5% lo scorso anno), che corrispondono al 44,3% dell’intera popolazione e al 75,6% dell’universo giovanile. E in questo diagramma del gradimento tecnologico l’ascissa di YouTube arriva al 61% di utilizzatori (pari al 38,7% della popolazione complessiva e al 68,2% dei giovani) e al 15,2% degli internauti (pari al 9,6% degli italiani) per quando riguarda l’utilizzo di Twitter. A conferma che la Rete, in tutte le sue declinazioni tecnologiche, e nei diversi significati mediatici che la composita grammatica virtuale comprende, rappresenta il pulpito preferito dal quale esprimersi, avere informazione, mostrarsi. Uno specchio digitale nel quale compiacersi o dal quale dissentire.

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