Comiche a Cinque Stelle. Grillo si sveglia e sconfessa i suoi: «Un errore abolire il reato di clandestinità»

10 Ott 2013 11:25 - di Luca Maurelli

Mai dire mai, in politica. Con i grillini può capitare di tutto, anche che il loro leader, il giorno dopo, sconfessi i senatori che ieri hanno presentato, facendolo approvare, un emendamento per l’abolizione del reato di clandestinità. Tutto ciò accade nel giorno in cui i giornali celebrano il colpaccio grillino, la Kyenge rilascia interviste soddisfatte, il Pd s’illude di aver creato finalmente un asse preferenziale con i Cinque Stelle e negli stessi minuti in cui alla Camera i grillini, euforici, facevano caciara sulla legge per il finanziamento pubblico dei partiti. Tutto sbagliato, tutto da rifare, lo stop di Grillo ai suoi “grillini” che sbagliano è in queste poche, pesantissime righe: «La loro posizione in Commissione è del tutto personale, non faceva parte del programma. Non siamo d’accordo sia nel metodo e nel merito», dicono il leader e il fido Gianroberto Casaleggio sul blog.  Secondo Grillo e Casaleggio nessun “portavoce può arrogarsi una decisione così importante senza consultarsi” anche perché “se durante le elezioni politiche avessimo proposto l’abolizione del reato di clandestinità l’M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”. Per i leader del M5S “questo emendamento è un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia”.

Proprio ieri la Commissione Giustizia del Senato aveva approvato in via definitiva il Disegno di legge per la messa alla prova, che contiene anche la delega al governo sulle depenalizzazioni e le norme sul processo per gli irreperibili. Nell’ambito di questo Ddl era stato approvato l’emendamento degli M5S che cancella il reato di immigrazione clandestina.

Per una volta, sulle posizioni di Grillo è anche il Pdl, con Maurizio Gasparri che invita «a non fare scelte legislative affrettate, demagogiche e condizionate dall’emozione». «Che si debba riflettere sulle norme è ovvio. Che serva una politica europea o addirittura un coordinamento internazionale di livello ancora più elevato è altrettanto evidente ma andare avanti a colpi di emendamenti all’insegna della demagogia è un errore gravissimo», dice il vicepresidente del Senato. «Non bisogna smantellare leggi vigenti ma fare una discussione seria e trasparente. Tra l’altro che queste scelte siano sbagliate e autolesioniste lo dimostra quanto sta avvenendo. Mentre da noi si fanno blitz notturni in commissione, in Libia viene rapito il Primo Ministro. Fu proprio il governo italiano di centrodestra a tentare, vanamente, di frenare americani e francesi quando, presi da un entusiasmo guerriero, vollero l’intervento in Libia. Che i dittatori siano un male è evidente. Ma che il caos totale renda incontrollabili i Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, facendo muovere un flusso incontrollato sia di profughi che di clandestini, è altrettanto evidente. Di questo ci si deve occupare, senza giocare di notte con emendamenti sbagliati», conclude Gasparri.

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