Bologna, furiosa rissa in carcere tra extracomunitari. Il Sappe: situazione esplosiva
Il carcere bolognese della Dozza di nuovo in cronaca nera: dopo la morte del detenuto poco più di un mese fa, una maxi-rissa che ha coinvolto circa una ventina di detenuti extracomunitari è avvenuta questa mattina nella struttura penitenziaria bolognese tra circa venti detenuti extracomunitari. A renderlo noto Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto Sappe (Sindacato autonomo polizia penitenziaria). «Quando è scoppiata la rissa, per ragioni ancora da accertare, i detenuti erano al campo del reparto penale – spiega Durante -, anche se si tratta di reclusi appartenenti a uno dei reparti del giudiziario, quindi, in attesa di giudizio. Gli agenti sono intervenuti prontamente, riuscendo a riportare l’ordine in poco tempo anche se uno dei reclusi è stato portato urgentemente in ospedale, per le cure del caso». «La situazione nelle carceri è sempre drammatica – ribadisce Durante – Alla Dozza ci sono circa 900 detenuti per una capienza massima di 450 posti. In Emilia-Romagna i detenuti continuano a crescere avendo superato, il mese scorso, le 3800 presenze. Inoltre, mancano uomini e mezzi; sempre questa mattina un furgone della polizia penitenziaria, diretto al tribunale di Bologna, ha rischiato di prendere fuoco per strada. L’agente che era alla guida, accortosi della fuoriuscita di fumo dal motore, si è fermato immediatamente. Si trattava di un mezzo appena ritirato dell’officina. Il problema fondamentale è che la maggior parte hanno già fatto 300/400 mila chilometri e andrebbero sostituiti». Lo scorso anno – ricorda il segretario generale aggiunto del Sappe – i decessi per cause naturali, in Emilia-Romagna, sono stati cinque, i tentativi di suicidio 67, dei quali 12 a Bologna, e i gesti di autolesionismo 157, dei quali 34 a Bologna, dove sono presenti 916 detenuti.