Bambina di quattro anni rapita e trovata in un campo rom in Grecia
A volte quelle che vengono definite leggende metropolitane sono pura e drammatica realtà. Eppure come conferma la storia di una bambina di quattro anni trovata in un campo nomadi in Grecia, l’idea diffusa che gli zingari rapiscono i bambini non è poi tanto peregrina. La storia che i giornali greci stanno raccontando ha dell’inverosimile e smentisce così la sinistra che li accoglie e li coccola: la bambina con gli occhi azzurri e i capelli biondi, trovata mercoledì dalla polizia in un campo rom nei pressi di Larissa è stata rapita nel 2009 da una coppia di zingari che sostenevano di essere i veri genitori. La prova definitiva del rapimento, come riferiscono i media greci, è venuta dall’esame del Dna. La bimba era stata vista da un’auto della polizia di pattuglia e gli agenti si erano insospettiti proprio a causa delle caratteristiche “nordiche” della bimba, del tutto in contrasto con l’ambiente nel quale viveva. I presunti genitori della piccola sono stati quindi fermati e interrogati ma si sono contraddetti più volte soprattutto circa le modalità in cui la bimba era arrivata nel campo rom, cosa che ha insospettito ancora di più la polizia. Nel corso delle indagini è stato inoltre accertato che la coppia rom era riuscita persino a procurarsi un certificato di nascita legale della bambina presso l’anagrafe di un municipio greco. La polizia ha avviato le ricerche per rintracciare i genitori biologici della bimba che dev’essere stata rapita quando era ancora in fasce, mentre la piccola è stata per adesso affidata alle cure dell’organizzazione per l’assistenza all’infanzia “Hamogelou Tou Paidiou” (Il sorriso del bambino).