A Padova i nomadi s’impossessano persino della fontana del cimitero: protestano cittadini e parroco
Continua l’emergenza nomadi. Rubano, creano bivacchi, danno problemi di sicurezza e di sanità e ora si “appropriano” anche delle fontane. Dopo i casi eclatanti di Milano e Roma, scoppiano altre polemiche: questa volta a Padova. Un gruppo di nomadi usava la fontana di un cimitero per lavarsi, pulire i panni e cucinare così il Comune ha deciso come extrema ratio di chiuderla. Accade a Granze di Camin dove un gruppo di nomadi si è “impossessato” di un piazzale accanto al cimitero utilizzando l’acqua della fontana interna per le faccende domestiche. L’amministrazione comunale, come si legge sui quotidiani locali, dopo numerose segnalazioni di cittadini, ma anche del parroco della vicina chiesa, ha deciso di sospendere temporaneamente l’erogazione dell’acqua dalla fontana. Stando al racconto dei cittadini, soprattutto nel tardo pomeriggio, quando non c’è il guardiano, il rubinetto all’interno del cimitero veniva preso d’assalto dai nomadi. Nei mesi scorsi qualcuno ha riferito di aver visto una persona mentre si faceva una sorta di doccia, altri invece avrebbero trasformato la fontanella in un vero e proprio lavatoio per i panni. Chi frequenta il cimitero ha paura e oltretutto, dicono in molti, creano un problema di decoro urbano. Non è la prima volta che i nomadi danno problemi del genere. A Milano per esempio, proprio qualche giorno fa è scoppiata l’ennesima querelle. Al Parco Sud dovrebbero esserci famiglie a spasso coi bambini. E invece, tra la sporcizia e la pattumiera, c’è un enorme campo nomadi che a poco a poco cresciuto fino a trasformarsi in un grosso centro. Nel silenzio dell’amministrazione. E mentre in Veneto e Lombardia accade tutto ciò, la Toscana ha anticipato mezzo milione di euro per il nuovo campo nomadi nei pressi del torrente Brusigliano a Pistoia. Rendendo così evidente quali sono le priorità della giunta democratica: tagli alla sanità e soldi per i nomadi.