Twitter, il cinguettio globale in volo verso la Borsa. E la sfida con Facebook s’infiamma
L’annuncio arriva con un tweet postato dopo la chiusura di Wall Street… e non poteva essere che così. Un cinguettio atteso, e dagli echi miliardari, risuona nei mercati finanziari a stelle e strisce: Twitter, la società di microblogging, è in rampa di lancio, pronta a spiccare il volo con destinazione la Borsa, e presenta in via “confidenziale” alla Sec, la Consob americana, la documentazione S-1, propedeutica all‘initial public offering (ipo). L’ipo, secondo indiscrezioni, sarà curata da Goldman Sachs. Il tutto significa, uscendo dal gergo economico-virtuale, che Twitter ha avviato le pratiche legali propedeutiche al debutto in Borsa. Anche se subito viene specificato dalla stessa azienda che l’atteso tweet in questione «non costituisce un’offerta di titoli per la vendita». Annuncio a sorpresa a cui segue prontamente un altro messaggino della società, che giunge nel giorno dei nuovi massimi storici di Facebook: «Ora si torna a lavorare». Così, dopo Fb, Tw diventa l’altro social network pronto a rivolgersi al mercato e ad ufficializzare globalmente la ormai ben nota affermazione socio-finanziaria. Un traguardo raggiunto in appena sette anni di vita, che per il mondo della comunicazione virtuale equivalgono ad ere tecnologiche. Un concept nato “quasi per caso”nel marzo del 2006 grazie all’informatico e imprenditore statunitense Jack Dorsey, ed elaborato mentre Facebook imperversava, divenuto presto una realtà in progressivo movimento – o meglio, in continuo aggiornamento – che ha rivoluzionato codici, morfemi e grafemi internetici. Un’idea semplice, declinata su un numero sempre crescente di utenti, che ad oggi – secondo una stima degli analisti – vale oltre 10 miliardi di dollari. Un progetto ambizioso che dal suo arrivo in Rete ha rivoluzionato il linguaggio virtuale, modificando lessico e modalità di dialogo tra utenti, plasmando nei 140 caratteri di un tweet un nuovo prototipo di giornalismo e una diversa forma di comunicazione politica. Una piattaforma virtuale divenuta in breve indispensabile megafono digitale per governi, aziende e celebrità che vogliano comunicare con il proprio pubblico, ma anche per i singoli individui a caccia di notizie. Basti pensare che, fra i suoi utenti, il social network annovera da Papa Francesco al presidente americano Barack Obama. Arrivando a lanciare più che una piattaforma multimediale, un ponte tra istituzioni, media tradizionali e internauti, il tutto, naturalmente, in nome dell’immediatezza del servizio che permette di diffondere notizie – e scoop – in tempo reale. E allora, tanto per fotografare numericamente i termini del successo del popolare servizio di social networking e microblogging, va ricordato che Twitter conta più di 500 milioni di utenti registrati, di cui oltre 200 milioni attivi al mese, e 400 milioni di tweet al giorno; e che, fra i maggiori investitori di Twitter ci sono Benchmark, Union Square Ventures, Spark Capital e Morgan Stanley.