Siria, si fa più concreta l’ipotesi di una soluzione diplomatica. Il Vaticano: no al conflitto, si rischia la terza guerra mondiale

2 Set 2013 14:30 - di Redazione

Diventa ogni ora meno sicuro l’attacco in Siria. Le divisioni non interessano infatti solo i paesi occidentali ma anche la Lega Araba al cui interno ci sono Paesi che “vogliono un intervento militare subito” in Siria, altri che chiedono “sia sotto l’egida Onu e nel rispetto del diritto internazionale”, altri ancora che “sono contrari in ogni caso”. Il segretario Nabil Arabi ha inoltre dichiarato che la Lega non è certa che sia stato il regime di Assad a commettere il crimine dell’uso delle armi chimiche. In direzione di un no all’intervento militare si muove anche pesantemente il Vaticano che nell’invocare una soluzione pacifica (supportata dalla giornata di digiuno indetta dal Papa per il 7 settembre) evoca il rischio concreto che un eventuale conflitto degeneri in una guerra di dimensioni mondiali. In questo contesto assume particolare rilevanza il prossimo summit del G20 a San Pietroburgo, che sarà interamente dedicato alla crisi siriana. In quella sede, ha annunciato il portavoce del primo ministro britannico David Cameron, l’Inghilterra continuerà a lavorare per la soluzione diplomatica.

Il nostro ministro della Difesa Mario Mauro assicura che il governo è compatto nella posizione di subordinare il sì all’intervento al parere favorevole dell’Onu. ”L’Italia – afferma Mauro – ha ben chiaro chi siano i suoi alleati e cosa sia la dittatura di Assad”. “Io non credo – ha continuato il ministro – che il confronto all’interno della comunità internazionale sia fatto solo di posizioni preconcette. C’è un aspetto non eludibile, che consiste nell’andare a vedere come stanno le cose, tenendo presente ciò che siamo e da dove veniamo. Non c’è da dover scegliere, come sento dire in giro, tra Stati Uniti e Francia da un lato e Assad dall’altro”. Da Damasco intanto il ministro degli Esteri Faisal Mekdad avverte che un eventuale attacco alla Siria farebbe solo il gioco di Al Qaida e dei suoi affiliati.

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