Saviano peggio dell’Annunziata: il Cav e i suoi impresentabili? No, “camorristi”

4 Set 2013 20:54 - di Antonella Ambrosioni

Roberto Saviano trova sempre qualcosa da dire, soprattutto quando non ha nulla di nuovo da dire. Con un successo che ha perso smalto, complice il mezzo flop di ZeroZeroZero, cosa deve fare per attirare i riflettori e ottenere qualche titolo forte il giorno dopo dai giornali amici? Attaccare Berlusconi.  Solo che oggi l’esagerazione è al limite del disgusto. Peggio dell’Annunziata: in  pratica dà del camorrista al Cavaliere e ai suoi seguaci senza tanto pensarci su. Dice: «Ti passa un brivido nella schiena quando vedi che, dopo la condanna, Silvio Berlusconi e i suoi uomini hanno usato la stessa sintassi e logica delle organizzazioni criminali per difendersi». Il tutto nel corso di una lunga elucubrazione con cui si è esibito al Festivaletteratura di Mantova, approfittando, tra l’altro,  di una kermesse letteraria per fare il suo solito comizio politico antiberlusconiano, approfittando della grancassa mediatica di cui dispone. Ha continuato infatti la sua invettiva, ai limiti della querela: «Le sentenze sono politiche, la magistratura è condizionata, noi siamo imprenditori e in Italia per fare certe cose bisogna aggirare un po’ le regole. Così si difendono i mafiosi. È complicato sopportare certe parole» e una delle cose che «più ha spaventato è vedere come la stessa sintassi sia stata usata, dopo la condanna, da Berlusconi e dai suoi», ha delirato Saviano. Più un delirio che un discorso sensato, quando manca la lucidità si pensa di vivere in un mondo a parte. I brividi vengono a noi nel vedere come ci si può ridurre quando la parabola del successo declina: rincorrere il facile applauso con polemiche politiche degne di un qualunque peones. Imbarazzante. Anche l’ospite fisso di Fabio Fazio è rimasto ormai colpito e affondato dal morbo dell’antiberlusconismo  spicciolo. Il 10 agosto sul suo profilo Fb, tanto per fare un passetto indietro, campeggiava un “omaggio” non proprio gentile a Marina Berlusconi. Padri e figli per lui pari sono e Saviano non ha potuto resistere nei giorni in cui i rumors davano possibile un ingresso di Marina in politica, poi smentito decisamente: «Se Marina Berlusconi ottenesse un incarico pubblico, seguirebbe le sporche impronte del padre. Viene in mente Eduardo: “Fuitevenne”», si leggeva nel post. In Italia capita che a persone così venga data la palma di “intellettuale”…

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