La “rivincita” del liceo classico: solo il 3,6% di bocciati. Negli istituti tecnici il 16,4%
Il tanto discusso e “obsoleto” liceo classico si è preso la sua “rivincita”. Da giorni si gongola con i dati del Miur alla mano che registrano un drastico calo di iscrizioni. Si plaude alla scelta “di concretezza” e di modernità a favore degli istituti tecnici e professionali, fucine di immediate, fantomatiche possibilità di lavoro. Poi oggi su twitter apprendiamo il trend delle bocciature di quest’anno scolastico. È il ministro dell’istruzione Carrozza a darne conto: «All’istituto professionale sono il 16,4 % e al liceo classico il 3,6%: dati 2012/13». Qualcosa vorrà dire. Il minor numero di bocciati è il frutto di una preparazione e di una solidità didattica che evidentemente il liceo classico continua a garantire nonostante le palesi difficoltà della scuola pubblica. Le pretese degli insegnanti, probabilmente, al liceo rimangono piuttosto rigorose e dunque ai liceali resta una sola strada: pedalare. Chi non vuole, getta la spugna quasi subito, come dimostrano le “stragi” di bocciature nel biennio. Chi invece va avanti sa che non può barare e solo dalla continuità e dall’impegno può ricavare benefici per la propria preparazione. Questo spiega la bassa percentuale di chi dovrà ripetere l’anno. Chi ce l’ha fatta ha una marcia in più. Ora, chiunque abbia un po’ di esperienza sul campo non può non notare che il discorso è diverso negli istituti tecnici e professionali, dove la specializzazione eccessiva verso materie prettamente tecniche non lascia spazio ad altri insegnamenti più “formativi”. Il momento della verità poi viene per tutti: se ci sono, nel complesso, meno struttura e aspettative più immediate, il livello della preparazione generale si abbassa. Non vuole essere una “gara” tra scuole di serie A e di serie B come invece viene posta la questione strumentalmente e ideologicamente. La cornice – uguale per tutte le scuole – è la carenza di risorse da destinare all’istruzione. In quest’ottica a salvarsi sono solo i licei, lo dicono i dati, anche quelli sui voti lusinghieri della Maturità. Gli altri istituti per loro natura risentono in maniera più netta dei “tagli” ai laboratori tecnico-scientifici ed informatici: senza questi, quale preparazione tecnica potrebbero sfornare? Ma, guarda caso, a qualcuno piace la logica della “guerra” tra istituti, perché poco dopo i dati forniti dal ministro, arriva nelle redazioni un’agenzia un po’ furbetta che tende a giustificare le bocciature e a sminuire il dato dei licei con la spiegazione che la scuola oggi è a due velocità: scuole dove si boccia fino all’80% e altri istituti, la gran parte al Sud, dove non si boccia affatto, si legge dal portale specializzato Skuola.net, che ha trovato una serie di “scuole da incubo”, dove si bocca tanto. Nessuno che ne faccia una questione di maggiore o minore preparazione….