La Camera approva il ddl sulle riforme. E i grillini scatenano la bagarre

10 Set 2013 18:37 - di Corrado Vitale

Sì dell’Aula della Camera al testo che istituisce il Comitato parlamentare dei quaranta per le riforme costituzionali ed elettorale. Il testo ora torna al Senato per la seconda lettura. Si tratta, infatti, di una modifica della Costituzione e richiede una procedura aggravata. Questa seduta della Camera è uno dei fatti salienti della nuova  legislatura, perché rappresenta un indubbio passo in avanti nel processo di riforma della Costituzione. Anche perché, in parallelo  con quello delle Camere, procedete spedito anche il lavoro dei comitato dei “saggi”  incaricati di formulare  le proposte di riforma da sottoporre a governo e Parlamento. «Entro questo fine settimana chiuderemo il nostro lavoro con un mese di anticipo», dice Luciano Violante, componente del comitato, a Radio 24.

La giornata odierna non verrà però ricordata per questo, bensì per la gazzarra scatenata dai grillini contro l’approvazione del ddl. Questa ennesimo show pentastellato ha costretto la presidente Boldrini a sospendere la seduta. A dare fuoco alle polveri è il deputato grillino Alessandro Di Battista,  che fa il gesto delle manette invitando a «sbattere fuori dalle istituzioni i ladri». Gesto e parole scatenano la reazione di Pd e Pdl, con la presidente della Camera che invita il deputato a «non usare un linguaggio offensivo di deputati e forze politiche». Ma la tensione è altissima e Simone Baldelli attacca Laura Boldrini: «Qui non è un asilo infantile, presieda con fermezza e serietà». La bagarre finale è stata preceduta da un altro show prima del voto. Tutti i deputati del M5s hanno  esposto manifestini tricolori con la scritta ”No deroga art 138” . La presidente Laura Boldrini ha chiesto ai commessi di rimuoverli e i deputati pentastellati sono rimasti con le mani in alto, ben visibili. La performance grillina è stata accompagnata dal coro “buffoni, buffoni” proveniente sia dai banchi del Pdl sia da quelli del Pd. Alla fine, la presidente non può fare altro che decretare lo stop. E i grillini perdono il palcoscenico.

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