Il “vecchio leone” Jean-Marie Le Pen si candida alle europee: «Farò politica fino alla fine, come Molière”
Torna il campo il vecchio leone Jean-Marie Le Pen, presidente onorario del Front national guidato dalla figlia Marine. «Non ho intenzione di fermarmi – ha detto Le Pen, 85 anni, fondatore del partito – sarò il candidato alle europee di questa circoscrizione. Farò politica fino alla fine, come Molière». Il suo nome è legato soprattutto al terremoto politico che lo vide protagonista alle presidenziali del 2002. Allora arrivò al ballottaggio per le presidenziali insieme con il candidato del centrodestra Jacques Chirac. Le Pen batté il candidato della sinistra Lionel Jospin di alcune centinaia di migliaia di voti. Tra l’altro, Le Pen fu penalizzato dalla scissione nell’Fn attuata da Bruno Megret, che prese ben 660mila voti. Altri voti gli furono portati via dal movimento “Caccia, pesca, natura e tradizioni”, di ispirazione antieuropeista e nazionalista, che ottenne un milione e 200mila voti. In quella circostanza, il leader del Front avrebbe potuto arrivare addirittura davanti a Chirac, giunto primo con cinque milioni e 600mila voti, a fronte dei quasi cinque dell’allora segretario del Fn. Fu un terremoto politico di rare dimensioni: non solo la Francia, ma tutta l’Europa rabbrividì per il “pericolo”. Si mise in moto immediatamente la controffensiva dei partiti “democratici” per scongiurare l’eventualità che il Fronte nazionale vincesse liberamente le elezioni. Appelli non solo dei partiti, ma degli intellettuali, degli artisti, delle varie categorie sindacali, che ecumenicamente invitarono a votare Chirac pur di non far vincere “l’uomo nero”. Le domeniche precedenti al ballottaggio in tutte le più sperdute parrocchie di Francia i parroci invitarono la gente a non votare per Le Pen. Si videro vecchi comunisti andare a votare per Chirac, fino a quel momento odiato nemico di classe, e giovani contestatori dei centri sociali barrare la casella di “Pinocchio-Chirac”, come era soprannominato dalle sinistre. Ma tutto questo, unito al battage pubblicitario anti-Le Pen della grande stampa europa, salvò la patria francese: il “cattivo” superò di poco il 17 per cento, e Chirac vince facilmente grazie a questa Grosse Koalition in salsa transalpina. Oggi l’incubo per le “anime belle” francesi si ripresenta, seppur in formato ridotto: il leader storico del Fronte nazionale ha annunciato infatti la sua intenzione di candidarsi alle elezioni europee del 2014 nella circoscrizione sud-est della Francia (la regione della Provenza-Alpi-Costa-Azzurra). Il Front national negli ultimi anni ha conseguito significativi successi elettorali, grazie alla modernizzazione impressagli dalla giovane Marine. Jean-Marie è stato parlamentare europeo democraticamente eletto dal 1984 al 2003, quando la Corte di Giustizia europea gli tolse il seggio in base a valutazioni politiche. Ma nel 2004 il popolo francese lo rimandò a Strasburgo.