Il guru Casaleggio irritato con i giornalisti “favolisti”: «Non ho chiesto di allontanare i fotografi»
«La fantasia al potere sembra essere la parola d’ordine di alcuni giornalisti. Io non ho vietato l’ingresso di fotografi o giornalisti in sala, non ne avevo comunque la facoltà, e non mi sono adirato per i tweet sul mio intervento, che peraltro non ho neppure letto, come riportato da alcuni favolisti», scrive Gianroberto Casaleggio in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, all’indomani della partecipazione al seminario di Cernobbio. La tesi è sempre la stessa: i giornali, i giornalisti e i media tradizionali distorcono la realtà, perfino quando parlano di lui. «A giorni pubblicherò il mio intervento di Cernobbio sul blog», scrive l’ideologo del M5S. «Al Forum di Ambrosetti ho detto che i giornali e le televisioni sono gli strumenti del potere in Italia. Lo ribadisco. A una domanda sul mio ottimismo, ritenuto eccessivo, sulla democrazia diretta, ho risposto che la diffusione dell’informazione grazie a Internet renderà possibile la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e la diffusione di strumenti di democrazia diretta. Ho aggiunto che però in Italia la democrazia è ancora una parola vuota. I referendum abrogativi, come quello sul finanziamento pubblico dei partiti, sono ignorati, la legge popolare Parlamento Pulito firmata da 350.000 cittadini non è stata neppure discussa in Parlamento, e lo stesso Parlamento, che dovrebbe essere la massima espressione della volontà popolare, è esautorato dal governo con i decreti legge e formato da nominati dai partiti», conclude Casaleggio. Resta il dubbio: ma allora perché non parlare a tutti, o amagari affidarsi all’amatissimo streaming?