Scuola, il ministro Carrozza annuncia la “rivoluzione” (fatta dagli altri)
Archiviato ferragosto torna la politica spettacolo con messaggini lampo di questo o di quel ministro che annuncia rivoluzioni epocali (che di straordinario hanno ben poco) sui social network. E anche un settore delicato come la scuola risente di questa abitudine che ormai ha preso la mano un po’ a tutti. Per rendersene conto basta leggere le poche parole che il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza ha scritto su Twitter: «Lavoro alle questioni urgenti del Miur: libri digitali, apertura anno scolastico e ricerca». Nulla di più ovvio a pochi giorni dal rientro a scuola di insegnanti e studenti. Da sempre i ministeri dell’Istruzione nella seconda metà d’agosto fanno i conti con l’organizzazione del nuovo anno scolastico. Ma il ministro ne parla come se si trattasse di un evento nuovo di zecca. Non solo in un successivo twett ha calcato la mano ribadendo: «Sto lavorando sui libri digitali ma anche sulle altre urgenze del Miur come il reclutamento degli insegnanti». Anche qui nessuna rivoluzione targata Carrozza. La digitalizzazione della scuola e l’introduzione degli e-book sono il fiore all’occhiello della riforma varata dal ministro Mariastella Gelmini. Ma da tempo il progetto d’avanguardia, che avrebbe messo al passo le scuole italiane con quelle più avanzate, stenta a decollare. E quest’estate per gli e-book obbligatori a scuola c’è stato un nuovo – e ulteriore – rinvio. Dopo lo slittamento al settembre 2014, che aveva rimandato di ulteriori dodici mesi un provvedimento già fissato dal decreto dell’ex ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, a metà luglio è stato impresso un nuovo rinvio alla riforma che doveva portare i libri digitali sui banchi degli istituti scolastici nazionali. È stato il titolare attuale delle competenze in capo al Miur a decidere il probabile blocco della legge che doveva inaugurare l’era del “sussidiario digitale” tra i banchi. Poi ai primi di agosto ha incontrato genitori e studenti per affrontare il tema. Ora ne riparla come se si trattasse di un’assoluta novità. Ma gli e-book quando entreranno a pieno titolo nelle scuole? Ancora a distanza di tre anni dalla loro istituzione non è dato saperlo. Quanto, poi, agli insegnanti la Gelmini aveva garantito un miglior e più “quotato” reclutamento dei professori. Nonostante ciò, puntualmente non erano mancate le polemiche ad ogni avvio di anno scolastico. Ora non si conoscono le destinazioni di prof e maestri. Tutto tace, non c’è nessuna critica e nessun tam tam. Ad esclusione degli studenti che, non si sa perché, stanno preparando un nuovo autunno caldo.