Roma, voleva “un solo vestito”: cliente picchiato in un negozio di cinesi all’Esquilino
È entrato in un negozio di abbigliamento gestito da cinesi nel quartiere Esquilino, a Roma, con l’intenzione di acquistare un vestito esposto in vetrina. Con grande stupore si è però visto negare la vendita con la motivazione che quello era un esercizio all’ingrosso. Per nulla convinto dalle spiegazioni ricevute, il cliente ha allora insistito nel voler effettuare comunque l’acquisto ma, per tutta risposta, i commessi cinesi lo hanno picchiato e allontanato. Il cliente è subito andato alla stazione dei carabinieri di piazza Dante per denunciare l’episodio. I militari hanno richiesto l’intervento della Polizia locale del I Gruppo, diretto dal comandante Stefano Napoli, per gli accertamenti sulla regolarità della licenza. Così, due vigili urbani della Sezione amministrativa in borghese si sono finti clienti interessati ad acquistare all’ingrosso un considerevole quantitativo di merce. L’affare si era appena concluso con la consegna della bolla per il ritiro di 200 abiti in un magazzino di via dell’Omo al Prenestino e il negoziante pensava ormai solo di incassare, quando è scattato l’intervento congiunto dei carabinieri e dei vigili, stavolta in divisa. Dai controlli della Polizia locale è emerso che l’attività era autorizzata per la sola vendita al dettaglio e in un unico spazio commerciale. Il titolare effettuava invece vendita all’ingrosso e in due locali distinti, di cui uno totalmente abusivo. Abusivo anche il magazzino che si trovava nel sottoscala. Tra i dipendenti, tutti cinesi, sono state individuate due donne che lavoravano completamente in nero. Sono in corso gli accertamenti per contestare al responsabile della società gli addebiti sia amministrativi che penali. Non è questo il primo illecito scoperto nei negozi gestiti da cinesi che, come è noto, hanno esteso la loro attività in tutto il quartiere Esquilino.