Ora la Guerra Fredda si fa a colpi di polemiche sui gay: Obama disapprova la legge russa

8 Ago 2013 20:10 - di

Era meglio la Guerra Fredda con gli agenti segreti e gli intrighi internazionali, rispetto a questa poco dignitosa diatriba sui gay tra Usa e Russia. Ancora stizzito per l’asilo politico concesso da Mosca a Snowden, che ha svelato il “Grande orecchio” dell’amministrazione statunitense, il presidente americano Barack Obama ora disapprova la legge russa che vieta la propaganda per le relazioni sessuali non tradizionali. Lo afferma il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney. Obama disapprova – afferma Carney – chi discrimina in base alla religione, alla razza, al sesso e all’orientamento sessuale. Non è il primo atto di ostilità della Casa Bianca contro il Cremlino da quando  è esploso il datagate: Obama ha anche cancellato il faccia a faccia con Vladimir Putin al summit in programma da mesi per i primi giorni di settembre, a margine del G20 di San Pietroburgo. Invece che a Mosca, Obama farà tappa a Stoccolma. Una decisione che non era affatto nell’aria, perché il presidente americano aveva detto poche ore prima ai media Usa che sarebbe andato a Mosca. Evidentemente l’irritazione della Casa Bianca per lo smacco subito è profonda. Per Mosca invece l’annullamento del vertice in seguito alla vicenda Snowden «testimonia che gli Usa non sono pronti a costruire relazioni con la Russia su basi paritarie». Obama, nel salotto tv di Jay Leno, attacca Mosca anche sul fronte della nuova legge anti-gay, contestata dalle solite star del livello di Lady Gaga e Madonna. «Con la Russia lavoriamo assieme su molti fronti, penso all’Afganistan e alla collaborazione nelle indagini dopo l’attentato di Boston. Tuttavia – osserva Obama – ci sono momenti in cui scivolano in una mentalità da Guerra Fredda..». Ma Obama va oltre, anche dal punto di vista personale. Al comico Leno, secondo cui Putin gli ricorda uno di quegli agenti del Kgb di una volta, Obama sorridente, ma acido, replica: «Beh, infatti lui era il capo del Kgb». Intanto si apprende che la tanto contestata legge russa anti-gay non sarà applicata agli ospiti e agli atleti delle Olimpiadi invernali di Soci 2014, fiore all’occhiello di Putin. La norma, firmata dal capo del Cremlino a fine giugno, vieta la propaganda di comportamenti sessuali non tradizionali davanti a minori.

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