Mps, Gasparri: anche la Consob si muove. E il Pd che fa?

24 Ago 2013 19:43 - di Giorgia Castelli

All’indomani dell’esposto presentato dalla Consob contro l’Mps, scende nuovamente in campo Maurizio Gasparri.«Anche la Consob – osserva il vicepresidente del Senato – si muove sul caso Mps e mette nel mirino i nuovi vertici del Monte». E intanto il Pd che fa? Si chiede Gasparri, che poi aggiunge: «Continua a litigare al suo interno sulle pratiche di lottizzazione della banca come se nulla fosse. Si sentono talmente impuniti che, in modo temerario, continuano a trattare il Monte dei Paschi come una cosa propria. Forse i capi del Pd potrebbero chiedere un parere a Fassino, in lussuosa crociera con il banchiere Bazoli. A proposito, a spese di chi?». La Consob nel suo esposto coinvolge i nuovi vertici su Nomura. Al centro dei tormenti di Mps rimane infatti ancora la ristrutturazione del prodotto “Alexandria” eseguita con Nomura nel 2009: la novità è che anche nelle informazioni date durante la gestione della banca da parte del nuovo vertice Profumo-Viola «la reale natura dell’operazione è stata celata». Almeno così ha scritto la Consob alla procura di Siena, in un esposto reso noto dal Codacons, con la banca che ha precisato come il nuovo management sia «estraneo ai procedimenti», annunciando azioni legali contro l’associazione dei consumatori. Immediata la replica del Codacons: «I fatti non fanno sembrare l’esposto Consob una cartolina di auguri a Viola e Profumo». «Quelle che Mps definisce “gratuite e inopinate asserzioni” – afferma Codacons – sono in realtà rilievi mossi dalla Consob in un preciso esposto alla procura. Mps dovrà risponderne e il comunicato stampa potrebbe non bastare in primo luogo alla Consob che si è già riservata la facoltà di elevare sanzioni amministrative specificando di non averle applicate per mantenere il segreto investigativo e, ove emergessero fatti penalmente rilevanti come la Consob stessa ha indicato, alla procura. Il Codacons è ovviamente a disposizione della procura per fornire abbondanti e ulteriori riscontri».

 

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