Corea del Nord, sanguinose “purghe” nell’ultimo paradiso comunista
L’ultima “purga” nordcoreana ha falcidiato il mondo artistico: una dozzina di personaggi noti, tra cui Hyon Song-wol, l’ex fidanzata del leader Kim Jong-un, è stata fucilata in pubblico il 20 agosto per la violazione delle rigide leggi contro la pornografia. Hyon, cantante della Pochonbo Electronic Ensemble, band nota per le canzoni in salsa rivoluzionaria legata alla propaganda del regime, è stata prima arrestata con altre 11 persone il 17 agosto e poi giustiziata tre giorni dopo. L’accusa a carico di tutti, nella ricostruzione fatta dal quotidiano sudcoreano Chosun grazie a fonti interpellate in Cina, è stata di aver filmato incontri sessuali in seguito raccolti in video e venduti sui mercati illegali del porno, anche su quello cinese. Oltre a Hyon, la cui ultima esibizione artistica risalirebbe all’8 agosto, figurano tra le vittime – precisa il Chosun Ilbo – musicisti e ballerini della Wangjaesan Light Music Band e Mun Kyong-jin, vincitrice nel 2005 di un concorso internazionale in Ungheria nel 2005 e a capo della Unhasu Orchestra, gruppo di cui faceva parte la cantante Ri Sol-ju prima delle sue nozze con Kim Jong-un. Il “giovane generale” e Hyon si erano incontrati circa una decina di anni fa, ma la loro relazione – nei rapporti dei servizi di intelligence – fu troncata per volere del “caro leader” Kim Jong-il, tanto che la ragazza sposò un militare. Difficile dire se nel caso – su cui è pressoché impossibile avere conferme – possa esserci la mano di Ri, viste le voci sulla liaison mai definitivamente chiusa tra i due, mentre la Unhasu Orchestra e la Wangjaesan Luce Music Band sarebbero state sciolte a causa dello scandalo. Secondo una delle fonti citate, «le esecuzioni sono state effettuate con le mitragliatrici, mentre i componenti chiave della Unhasu, della Wangjaesan e della Moranbong (la band più in voga a Pyongyang e composta da almeno 10 ragazze tra musicisti e vocalist, ndr) e le famiglie delle vittime sono stati costretti ad assistere» al lavoro del plotone d’esecuzione. Non è escluso che i campi di lavoro siano stato disposti per i familiari dei condannati a morte, come misura “rieducativa”. «Kim Jong-un sta eliminando in modo brutale chiunque possa costituire una sfida alla sua autorità», ha osservato un’altra fonte. E le «ultime esecuzioni sarebbero la conferma del consolidamento ulteriore della sua leadership».