Ritorno a Forza Italia. Se bastasse cambiare nome per tornare giovane e bello…

24 Lug 2013 20:10 - di Marcello De Angelis

Chi non ricorda con nostalgia i propri vent’anni? A distanza di tempo sembra che tutto fosse più facile e più bello. Ma, mi chiedo, se io riprendessi il nomignolo che mi davano quando era un ragazzotto, il tempo per me ritornerebbe indietro? O meglio – visto che lo fanno tutti e in particolare alcune signore – se mi tingo i capelli o mi faccio qualche intervento e mi vesto come un ragazzino, tornerò a essere in forma come quando avevo un quarto di secolo? La logica mi dice di no. Se la Rai tornasse a chiamarsi Eiar, riconquisterebbe le quote di share che ha perso? Potrei fare altri esempi (anche politici, Udc che torna a Dc? Ds che rifondano il Pc?) ma comunque non trovo nella storia una cosa che, rifatta dalle stesse persone con lo stesso nome e in tempi diversi, abbia avuto successo o abbia recuperato i risultati di venti anni prima. Si dice che in un accreditato sondaggio risulti che l’82% degli elettori del Pdl interpellati avrebbe detto che vede con favore un ritorno al nome “Forza Italia”. E il restante 18%? Se l’aritmetica non è un’opinione, questo significa che su 100 che ti votano comunque 80 continuerebbero a votarti con più entusiasmo, 18 invece no. Quindi è un’operazione a perdere. Sui social network si parla di un altro sondaggio (chi l’ha visto?) che sostiene che dei vecchi elettori di An ben due milioni e mezzo hanno preferito astenersi alle ultime elezioni. E qui ci sono altre considerazioni da fare. La prima è che lo studio dei flussi elettorali non è come l’ornitologia. Gli elettori non hanno una targhetta fissata alla zampina che permette di seguirne la tracciabilità. Si parla di dati “spannometrici” e ognuno interpreta a suo gusto. Un dato certo è che diversi milioni di italiani si sono astenuti e che sia Pdl che Pd hanno perso milioni di voti. I grillini hanno preso la somma dei voti persi da Pd e Pdl più qualcosina d’altro. Quindi è più logico pensare che molti che si astenevano abbiano votato Grillo e molti che votavano siano restati a casa perché delusi da chi votavano prima. Tra i delusi dal Pdl c’erano sicuramente ex elettori di An e di Forza Italia. Pensare però che abbiano smesso di votare perché non gli piaceva il nome del partito è demenziale. Forse erano delusi dal modo di fare politica, forse dalle persone, forse dalle promesse non realizzate, ma tutto questo si risolve riproponendo un nome? Pare che tutti siano concordi sul fatto che in Italia, specialmente tra i giovani, si senta forte l’esigenza di cambiamento e novità in politica. La riproposizione di nomi “antichi” (e antico è più nobile di vecchio) è difficile che risponda a questa esigenza di cambiamento. Che si fa dunque quando l’età incombe, quando abbiamo già dato il meglio, quando non siamo più atletici, giovani e belli? Generalmente, se si è vissuto bene, ci sono figli e fratelli che possono continuare l’impresa di famiglia, o soci più giovani. Da punta si passa ad allenatore o preparatore tecnico o sponsor. La cosa peggiore che succede a chi non accetta la tirannia del tempo e non si circonda di persone in grado di portare avanti le cose di casa con rispetto e affetto, è finire per sposarsi la badante sul letto di morte. E la badante eredita tutto. Ma poi finisce per dissiparlo.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *