Marino esordisce in Campidoglio con un corteo insanguinato. Ma le manganellate non erano di destra?

1 Lug 2013 18:54 - di Luca Maurelli

«Le cariche vanno sempre evitate», tuonò il il vicesindaco di Roma, Luigi Nieri, mentre un’ambulanza portava via una ragazza rimasta ferita nell’assedio del Campidoglio. Sì, ma come direbbe Jannacci, se glielo diceva prima (ai poliziotti) di non difenderlo dai manifestanti di Lotta per la Casa, forse Nieri sarebbe stato più credibile come moderato pacifista, invece di scendere in strada a botte finite. 

Di sicuro l’esordio in Campidoglio del neosindaco Ignazio Marino è stato all’insegna del manganello, quello che da sempre da sinistra si evoca indignati a sublimazione di qualsiasi scontro di piazza con le forze dell’ordine, a prescindere dalle ragioni e dai torti. Oggi, invece, è arrivata la conferma, semmai ce ne fosse bisogno, che neanche una giunta di sinistra-sinistra come quella che guida la capitale da qualche settimana, può evitare che accadano cose spiacevoli e un po’ violente. Come quelle successe oggi quando un corteo dei movimenti di Lotta per la casa, guidato dal “compagno” Alzetta, detto Tarzan, partito dal Colosseo, ha attraversato via dei Fori Imperiali, in concomitanza con la prima seduta del nuovo Consiglio comunale di Roma. Il corteo è stato bloccato dalla polizia in assetto antisommossa all’altezza di piazza Venezia e lì si sono verificati i momenti di tensione con i manifestanti. Uno degli striscioni in apertura del corteo recitava: «Non vi illudete con uno sgombero di arginare lo tsunami. Da Marino ci aspettiamo delle risposte vere. Vogliamo sapere come intende partecipare al piano straordinario per l’emergenza abitativa».

Invece è arrivata una carica, sotto la pressione dei manifestanti e una ragazza è rimasta ferita a terra, sanguinante. Solo a quel punto il  vicesindaco Nieri è sceso tra i manifestanti spiegando che in realtà  era previsto che una delegazione fosse ricevuta in Campidoglio. Peccato che fosse troppo tardi. Peccato anche che il sindaco non fosse più Alemanno, altrimenti il titolo sui poliziotti picchiatori fascisti sarebbe stato perfetto.

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