Liceo Socrate, dalla bufala dell’omofobia di destra alla pista della vendetta di un bocciato…
“Socrate resiste!”. Questo lo striscione esposto questa mattina dagli studenti del liceo romano dove sabato è stato appiccato un incendio e dove si è svolta una riunione con il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, per fare il punto sullo stato della struttura. «Noi studenti non ci siamo lasciati sopraffare da un simile attacco, ma abbiamo da subito espresso la volontà di andare avanti per ricostruire la nostra casa e continuare a lottare per gli ideali in cui crediamo», hanno detto gli i ragazzi, che dietro lo slogan sinistroide si sono allineati a un’interpretazione della vicenda che però sembra ormai già datata.
La pista dell’omofobia e del gesto di ritorsione di gruppi di estrema destra contro una scuola che si è segnalata in passato per le sue battaglie contro il razzismo sessuale, vacilla a decollare. Anzi. Si segue la pista, più ovvia, della vendetta di un ragazzo bocciato, sulle cui tracce sarebbe già la polizia. Il “politically correct” – costruito su note di indignazione e solidarietà di sindaco e politici vari – rischia di scontrarsi con la banalità del male. Quella di una vendetta personale senza alcuno sfondo omofobo, fascista o pseudo tale. «L’ammontare dei danni lo sapremo tra qualche giorno ma certamente sono oltre i 200 mila euro», ha spiegato il prefetto Pecoraro. «L’auspicio è che gli accertamenti portino subito all’individuazione dei delinquenti che hanno compiuto quest’atto criminoso nei confronti di una istituzione che è il liceo Socrate», ha aggiunto Pecoraro.
Tutti gli indizi rafforzano la pista dello studente bocciato e in cerca di vendetta. In attesa della fine dei rilievi della scientifica non si può comunque escludere nessuna ipotesi, anche se ad ora prevale quella dell’atto vandalico. Ma intanto il “Socrate resiste”. Magari non agli estremisti di destra, ma a un teppistello da quattro soldi, fa lo stesso…