Letta blinda Alfano sul pasticcio “kazako”: «È estraneo, non temo nessuna sorpresa dal Pd»
«Torno a Roma dopo 2 giorni di incontri con persone che chiedono solo la stabilità per poter investire in Italia. È essenziale, sono convinto che la stabilità è un bene e io lavorerò per essa, farò i ragionamenti e parlerò con chiunque per concentrarsi sulla crescita e sulla disoccupazione». Enrico Letta, nella conferenza stampa finale del suo tour inglese, ostenta ottimismo anche sull’evoluzione del caso “kazako”, nel pieno della polemica che coinvolge il ministro Alfano, al quale i renziani del Pd vorrebbero votare la sfiducia. «Sarò in parlamento venerdì e dalla relazione del prefetto Pansa emerge la totale estraneità del ministro Alfano», dice il premier, che dichiara di non “vedere problemi con il Pd”. «Ho chiesto io l’inchiesta interna poi l’ho resa pubblica e venerdì sarò in parlamento. Che altro devo fare sono tranquillissimo con il mio partito, con Renzi nessun problema, ci parliamo, ci siamo parlati», aggiunge Letta. E sul futuro del governo, Letta ostenta altrettanto ottimismo: «Non ho mai scommesso in vita mia, non scommetto per definizione ma non vedo su questo tema nubi all’orizzonte».
Una posizione netta, quella di Letta, che si rende perfettamente conto di come la sua posizione sia strettamente legata a quella di Alfano. Il suo partito, però, non l’aiuta: «Credo che la posizione del ministro Alfano sia molto difficile. Ieri in Senato abbiamo ascoltato le sue parole. Ma oggi sui giornali ne abbiamo lette altre che non sono esattamente in sintonia con le sue», spiega Anna Finocchiaro, secondo cui “sarebbe atto responsabilità istituzionale se Alfano rimettesse la sua delega nelle mani del premier».