La sparatoria davanti a Palazzo Chigi: il pm chiede il processo immediato per Luigi Preiti
Processo con rito immediato per Luigi Preiti, l’uomo che fu arrestato a Palazzo Chigi il 28 aprile scorso, giorno del giuramento del governo Letta, dopo aver ferito a colpi di pistola due carabinieri e messo in pericolo la vita di altri due militi. Lo ha chiesto al gip la Procura della Repubblica di Roma nella persona dell’aggiunto Pierfilippo Laviani e del pubblico ministero Antonella Nespola a conclusione delle indagini sulla sparatoria che destò notevole scalpore. Preiti, tuttora detenuto a Rebibbia, deve rispondere del tentato omicidio di quattro carabinieri, del porto abusivo di arma clandestina e di riciclaggio. Nella sparatoria rimasero feriti in modo grave il brigadiere Giuseppe Giangrande, colpito al collo, e in maniera lieve l’appuntato Francesco Negri, raggiunto da un proiettile ad una gamba. Un terzo uomo dell’Arma si vide perforare il giubbetto antiproiettile, mentre un quarto si salvò gettandosi in terra.
Di Preiti si è parlato nei giorni scorsi per le polemiche scaturite da quanto apparso sul profilo Facebook di Claudio Messora, consulente per la comunicazione con il gruppo M5S di Palazzo Madama: «Preiti avrebbe sparato chiaramente per ordine della ‘ndrangheta, per danneggiare i 5 Stelle o addirittura per cercare di aprire una trattativa». Poi il link ad un’intervista con il collaboratore di giustizia Luigi Bonaventura. Solo che, leggendo le parole di Bonaventura (l’ex reggente della famiglia Vrenna-Bonaventura di Crotone ritenuto da molte Procure estremamente attendibile), non c’è alcun cenno al movimento guidato da Grillo. Il pentito ha semplicemente elencato i punti che non tornavano rispetto alla versione di Preiti, precisando che le conclusioni le dovevano trarre gli investigatori. Oltretutto lo stesso Bonaventura ha smentito di aver fatto riferimento al Movimento 5 Stelle nel corso dell’intervista. Insomma un corto circuito informativo caduto nel pieno di una crisi del movimento.