La finta solidarietà alla Kyenge: si discute la mozione dei Democratici e loro non sono in aula. Ma c’è la foto…

18 Lug 2013 19:23 - di Luca Maurelli

«Non è facile per me essere qui…», ha esordito il ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge nel suo intervento al Senato, durante la discussione della mozione in suo sostegno presentata dal gruppo del Pd per le offese razziste di Calderoli. Ma evidentemente non era facile “essere qui” neanche per quelli del Pd che avevano sottoscritto la mozione di solidarietà a lei indirizzata: in aula, mentre parlava il ministro, tra i banchi dei Democratici c’erano solo quattro gatti, su ottanta e passa senatori. Non che gli assenti non fossero solidali con la Kyenge, giammai, ma magari si erano già indignati sui giornale, in tv, su Internet: che bisogno c’era di farlo anche in Parlamento?

Ma la notizia più clamorosa è un’altra. Neanche il più fine degli sceneggiatori politici avrebbe osato scrivere un copione in cui lo “sputtanamento” del Pd, al cospetto del ministro, sarebbe stato opera di un leghista, uno di quelli duri e puri che non ama gli oranghi, per intenderci. Il Pd è stato beccato in castagna proprio dal senatore ultrà Massimo Bitonci, sindaco leghista di Cittadella, che ha scattato una foto (in alto) di quegli scranni del Pd semivuoti durante l’intervento del ministro e poi l’ha messa su Facebook. Fornendo così una raffigurazione plastica del mix di demagogia e confusione politica che caratterizza l’attività politica del Pd, a caccia di facile gloria con mozioni di immediata e condivisibile presa sull’opinione pubblica, ma non in grado di fare seguire a queste nobili iniziative simboliche anche un minimo di disciplina politica. Come la presenza in aula di chi aveva firmato la mozione.

«Ora al Senato posti vuoti Pd per la mozione a sostegno Ministro Kyenge! Staranno tutti cercando la verità Kazaka?», ha ironizzato Bitonci, mandando in delirio i suoi fans su Internet. Il tutto mentre in aula la Kyenge citava Mandela, l’apartheid, la tolleranza, per poi ringraziare di cuore il Pd. All’insaputa del Pd.

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