In manette la cupola del crimine romano: 51 arresti. Alfano: è la più grande operazione antimafia degli ultimi vent’anni

26 Lug 2013 16:47 - di Redazione

È una delle operazioni antimafia più imponenti condotte dalla polizia nella capitale. Con una maxi-retata la Squadra mobile di Roma ha eseguito 51 arresti nei confronti di un’associazione di stampo mafioso che da anni aveva il controllo delle attività illecite sul litorale della Capitale, “i sancta sanctorum” del crimine romano e siciliano.  Colpiti pesantemente i clan Fasciani e Triassi,  che da anni si spartiscono il malaffare sul litorale di Ostia. Per quasi un ventennio i due gruppi criminali si sono “divisi” il territorio in una sorta di “pax mafiosa”, in base alle quale tutti potevano tranquillamente gestire i loro illeciti traffici. In manette sono finiti il capo indiscusso, Carmine, e i fratelli Giuseppe e Terenzio Nazzareno. Tra i Triassi sono stati arrestati Vito e Vincenzo, appartenenti alla nota famiglia mafiosa dei Cuntrera – Caruana, che da anni si erano trasferiti ad Ostia mantenendo un legame inscindibile con Cosa Nostra siciliana. Della cupola mafiosa faceva parte anche un’altra persona, da anni stanziatosi ad Ostia, considerato il terzo anello del gruppo di comando. Grazie al coordinamento dell’Interpol, sull’isola di Tenerife è stato individuato Vincenzo Triassi, uno dei due capi storici della famiglia, e sua moglie. Entrambi sono stati portati nelle carceri spagnole in attesa dell’estradizione. Il blitz scattato all’alba ha visto impegnati circa 500 tra uomini e donne della polizia di Stato. In campo anche i reparti speciali, un elicottero, le unità cinofile e le pattuglie della polizia marittima. Ai numerosi arrestati, oltre al reato di associazione mafiosa, sono stati contestati diversi omicidi verificatisi in una guerra di mafia svoltasi tra il 2005 ed il 2011, ma anche usura, traffico internazionale di droga, estorsioni ai danni di commercianti. I clan controllavano intere piazze di spaccio non solo nella zona del litorale ma anche in città, il mercato delle slot machine ed intere attività balneari sul litorale. Il lavoro capillare svolto dagli agenti ha permesso di seguire tutti i passaggi degli affari delle organizzazioni ma anche la pianificazione di omicidi o tentati omicidi. Grande la soddisfazione del Viminale, il  ministro Angelino Alfano, nel corso di una telefonata al procuratore della Repubblica di Roma, Ennio Pignatone, si è complimentato per «la più grande operazione antimafia condotta, a Roma, negli ultimi vent’anni. È un risultato importante, che rafforza la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, rendendo più sicuro il nostro territorio». Plauso anche da parte del sindaco Ignazio Marino e del governatore del Lazio Zingaretti.

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