I grillini vogliono bloccare anche il Ddl costituzionale. Quagliariello insiste: «La riforma entro 18 mesi»
I grillini si apprestano a bloccare il Parlamento sul ddl costituzionale, attualmente all’esame della competente Commissione di Montecitorio dopo il voto favorevole in prima lettura dell’assemblea di Palazzo Madama. Centoventitre sono infatti gli emendamenti presentati da M5S, Sel e Lega al testo della legge che istituisce il Comitato bicamerale dei 42 e il dimezzamento dei tempi tra prima e seconda lettura per rispettare l’impegno, assunto dal governo e dalla maggioranza, di portare a termine il processo di riforma costituzionale entro 18 mesi. In questa overdose di emendamenti la parte del leone è svolta dai grillini, che ne hanno presentati un centinaio. «Chiediamo lo spostamento, siamo contrari – dice il capogruppo pentastellato alla Camera Riccardo Nuti – a questa eternalizzazione della riforma, e adotteremo qualunque provvedimento per impedirla. Vogliono farlo a fine luglio sapendo che non si riuscirà a concludere l’esame, in modo tale da poter avere il contingentamento dei tempi in agosto».
Pronta è stata la replica del ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello: «Sui tempi è difficile transigere. Se ci sono ragioni di merito» per opporsi al ddl costituzionale sulle riforme «discutiamone, si può ragionare. Ma non mi pare che ci siano ragioni che giustifichino il rinvio» . A chi annuncia ostruzionismo il ministro dice: «Le opposizioni fanno il loro mestiere, sono sicuro che la maggioranza farà il suo». A chi gli fa notare che c’è il problema di un «ingorgo» tra i provvedimenti all’esame della Camera, Quagliariello dice: «Non sta al governo» occuparsi di questo problema, «il suo compito è rispettare l’impegno assunto con i cittadini».