Facebook prepara il tasto “non mi piace” ma non sarà pubblico: «Il nostro successo si basa sulla positività»
Ogni tanto spunta la notizia “bomba” che l’azienda di Mark Zuckerberg starebbe per introdure il tasto “dislike”, il “pollice verso”, in tre parole il pulsante «Non mi piace». L’ipotesi ogni tanto fa capolino. «Entro qualche mese sarà possibile dire, attraverso il social network, perché una determinata cosa piace o non piace» ha detto al network tivù Abc Fidji Simo, rappresentante della compagnia. Senza entrare nei dettagli il manager ha spiegato come Facebook abbia intenzione di introdurre nuove opzioni per i suoi utilizzatori. Attualmente l’utente può chiedere di nascondere annunci indesiderati, con il nuovo menu sarà possibile aggiungere il motivo dello scarso interesse bollando l’oggetto come «poco interessante», «contrario ai miei principi», «ripetitivo», «sessualmente esplicito», «ingannevole», «offensivo». Dati che serviranno al più grande Social network del mondo, ma che non saranno pubblici.
L’ultima voce ufficiale è stata quella di Bob Baldwin, uno degli sviluppatori del Social network. «Le azioni su Facebook tendono a focalizzarsi su interazioni sociali positive. “Mi Piace” è il modo più leggero per esprimere un sentimento positivo. Non penso che aggiungendo un modo simile per esprimere un sentimento negativo possa essere di valore. Capisco che ci sono casi in cui può avere senso, come quando un amico sta avendo una giornata negativa […], ma un commento carino può fare molto di più». Insomma, il “non mi piace” sotto una foto di un’adolescente sovrappeso, potrebbe avere conseguenze devastanti. Il pollice verso rischia infatti di far perdere utenti. Quanti resterebbero sul Social network vedendo il pollice verso sulla loro bacheca? Sarebbe insomma un clamoroso autogol, dato che il successo di Facebook scaturisce proprio dalla “positività”.
Successo che è certificato dai numeri: con cinque miliardi di iscritti e la diffusione del mobile, unito ai micro-annunci hanno portato Facebook a incassare 1,81 miliardi di dollari, con una crescita del 53% anno su anno e passando da perdite di oltre 150 milioni di dollari a profitti per oltre 300 milioni di dollari. E per Zuckerberg i risultati sono ancora in espansione: «Aver raggiunto un miliardo di utenti attivi mensilmente è solo un passaggio l’obiettivo è collegare il mondo intero e permettere a tutti, ovunque, di condividere e conoscere qualsiasi cosa, creare l’economia della conoscenza».