Ancora minacce alla Carfagna, questa volta su Fb: «Verremo a prenderti». Lei denuncia gli autori, presunti grillini

13 Lug 2013 15:27 - di Antonella Ambrosioni

Ci risiamo. «Ti verremo a prendere a casa». È una delle minacce personali rivolta a Mara Carfagna, portavoce dei deputati del Pdl, apparse sul suo profilo Facebook e contro le quali l’ex ministro per le Pari Opportunità ha deciso di rivolgersi alla Magistratura, giudicandole «molto preoccupanti». La parlamentare del centrodestra ha infatti reso noto di aver dato mandato ai suoi legali di procedere per diffamazione e minacce verso gli utenti di Facebook e Twitter che hanno utilizzato nei suoi confronti affermazioni lesive e gravemente offensive. I commenti, «molti dei quali espressi da presunti militanti del Movimento 5 Stelle», ha fatto sapere la Carfagna, si riferiscono alla sua presa di posizione contro l’ipotesi di «oscurare Mediaset se non ha i titoli» avanzata nei giorni scorsi dal senatore pentastellato Mario Giarrusso e rilanciata a passo di carica dal blog di Beppe Grillo. A destare maggiori preoccupazioni sono le minacce personali come, ad esempio, quella che dice: «Ti verremo a prendere a casa». Infatti tra i commenti che si stanno aggiungendo minuto dopo minuto, molti sono di piena solidarietà («Sei sempre molto educata verso tutti,  fai bene a procedere»), ma altri fanno intendere non molto velatamente che la Carfagna farebbe bene a farsene una ragione, che dovrebbe tenersi gli insulti perché «la gente è stanca», oppure «che adesso quei poveracci senza un euro dovrebbero pure beccarsi una querela». Già, poverini… «dovremmo pure sopportare la permalosità dei politici…poveri noi»! È evidente che si è rotto qualcosa nel livello di civiltà personale quando ci sono di mezzo la politica e persone sulle quali si è in passato infierito anche sul piano personale. Basta Fb o twitter perché i freni inibitori si allentino dando spazio a un’ escalation di aggressività che spesso diventa incontrollabile . Fa bene la Garfagna a prendere provvedimenti visti i precedenti inquietanti – Franceschini e Renata Polverini aggrediti e intimiditi al ristorante, tra amici- e soprattutto visto che per lei è già il secondo episodio minaccioso. Si ricorderà che a maggio è stata insultata pesantemente da due uomini mentre faceva la spesa in un market di via Tritone, non lontano da Palazzo Chigi. Fra uno scaffale e l’altro è stata avvicinata da due giovani che l’hanno aggredita verbalmente, dileguandosi subito dopo, cosicché non le rimase altro da fare che sporgere denuncia contro ignoti.

«Paga senza dubbio l’identificazione con il nostro partito e la campagna di odio che alcuni gruppi politici conducono con pervicacia», commenta il nuovo episodio Jole Santelli del Pdl. Oggi come nel maggio scorso la solidarietà del partito è scattata immediata, Da Brunetta, a Cocchitto alla Gelmini, contrariamente a quella degli avversari che brillano per l’assordante silenzio. La volta scorsa la Carfagna raccontò di «avere ricevuto una telefonata affettuosa», personale, non ufficiale, dalla presidente della Camera, Laura Boldrini e basta. Anzi addirittura Lucia Annunziata sull’ Huffington Post adombrò qualcosa di poco chiaro, costruito ad arte, in un articolo dal titolo inequivocabile, “Giallo Carfagna”. Il giallo è uno solo, la disinvoltura con cui si lasciano passare messaggi che fomentano il risentimento collettivo.

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