A Orvieto tanta voglia di rifare An. Storace: basta con la stagione dei rancori

13 Lug 2013 16:09 - di Redazione

È in corso a Orvieto la convention organizzata da La Destra di Francesco Storace per lanciare un percorso di riunificazione delle destre in vista delle prossime elezioni europee. Aprendo i lavori dell’assemblea Francesco Storace si è augurato che venga meno la “stagione del rancore”: “Torniamo tutti insieme ad essere protagonisti di una nuova storia, che inevitabilmente affideremo a facce nuove. Non siamo in cerca di una cosa nera, ma cerchiamo una cosa vera, una cosa viva, una destra libera. Libera e senza l’ossessione delle alleanze, che pure servono ma devono venire un minuto dopo aver deciso il nostro percorso. Tutti dobbiamo rimetterci in gioco, anche il nostro movimento”.

Gianni Alemanno ha invece rilanciato l’idea di un centrodestra in cui la destra non venga trattata come figlia di un dio minore. Per l’ex sindaco di Roma, dunque, il rischio di una destra identitaria è quello di ricostituire recinti che la storia ha ormai abbattuto. Ignazio La Russa ha sottolineato nel suo intervento che la nascita di Fratelli d’Italia è avvenuta proprio perché si era capito che il Pdl mirava a trasformarsi in Forza Italia. Sul percorso di riunificazione La Russa non ha fretta: occorre essere pazienti, ma senza restare immobili, puntando a un centrodestra dove nessuno deve essere lasciato indietro. Domenico Nania ha a sua volta sottolineato che rifare An dev’essere l’obiettivo perché una nuova An potrebbe contare, secondo uno studio Datamonitor, su un bacino potenziale di oltre due milioni di elettori. Anche Pasquale Viespoli ha parlato del dovere di riprendere un percorso interrotto e oggi più che mai attuale dinanzi al fallimento del bipartitismo. Luca Romagnoli, a nome della Fiamma tricolore, si è detto d’accordo sull’ipotesi di superare i settarismi, cui aveva fatto riferimento Gianni Alemanno. Gennaro Malgieri si è soffermato sulle idee e sui valori che devono dare sostanza alla destra, al di là di quello che sarà il nome del futuro soggetto, perché la destra è più di un partito e si identifica con un sentimento del mondo. A Orvieto era presente anche Roberto Menia, reduce dall’esperienza di Fli e impegnato nel percorso che dovrà portare a una costituente di destra. Menia ha preso atto dei fallimenti ma ha anche chiarito che il patrimonio si è disperso perché è stato lasciato in mani altrui: ricostruire allora è un’esigenza perché la destra italiana non è mai stata ininfluente come oggi.

Per Silvano Moffa la destra può ricostruirsi attorno a un’etica della responsabilità. La leader di Io Sud Adriana Poli Bortone ha invece contraddetto La Russa: “Che aspettiamo a rifare An? Un partito distrutto in un solo giorno mentre da troppi giorni si discute di come rifarla”. Una bandiera che va risollevata secondo Mario Landolfi e, ha aggiunto Antonio Buonfiglio, anche con una certa fretta. Alla convention ha preso la parola anche Magdi Allam auspicando una destra che sappia ridare speranza agli italiani.

 

 

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