Scandolosa, inaudita, eversiva: tutti gli aggettivi del Pdl per la sentenza più pazza del mondo
«Sono allibito dalle modalità del giudizio e dalla abnorme sentenza dei giudici di Milano. Oggi più che mai siamo con Silvio Berlusconi, denunciando la fase ulteriore di un attacco inaccettabile. A colpi di sentenza si vorrebbe demolire un nemico. Ma noi non potremo di certo subire inerti un tale tentativo di massacro». Nel Pdl Maurizio Gasparri è tra i primi a commentare la condanna a sette anni di Silvio Berlusconi. Per il vicepresidente del Senato, il fatto «che la sentenza abbia superato le già incredibili richieste dell’accusa la dice tutta sul clima in cui ci troviamo. Al nostro leader confermiamo il nostro sostegno, in ogni momento e per ogni decisione». Per Barbara Saltamartini «è quanto di peggio potevamo aspettarci. Il Popolo della libertà non consentirà di distruggere l’uomo Silvio Berlusconi, e non lo consentiranno i milioni di italiani che hanno scelto e continueranno a scegliere la sua leadership». Una sentenza, che secondo Renato Brunetta, «fa paura. Fa paura non solo e non tanto perché cerca di assassinare moralmente e politicamente Berlusconi, ma perché mostra agli italiani in che mani sia oggi la giustizia». Il presidente dei deputati del Pdl lo definisce «un atto eversivo dei principi di legalità e del buon senso, sproporzionato e inaccettabile, messo in piedi da una parte della magistratura, ormai apertamente e sfacciatamente politicizzata. La sentenza sul caso Ruby è l’ennesimo episodio deplorevole e incommentabile di una giustizia, quella italiana, davanti alla quale l’intero Paese dovrebbe interrogarsi e indignarsi».
Una condanna che la senatrice del Pdl Elisabetta Alberti Casellati definisce «inaudita per due reati senza vittime. È come se si condannasse un individuo per omicidio senza che ci sia il morto». Nel Pdl, c’è chi, come Osvaldo Napoli arriva a definire il tribunale di Milano «la poco Santa Inquisizione ambrosiana che ha fatto quello che la platea degli ipocriti si attendeva: condannare il presidente Berlusconi per un reato senza testimoni d’accusa ma costruito sulla base di indizi e sospetti. Il Tribunale della Morale pubblica ha emesso un verdetto che strapperà l’applauso di tutti i Tartufi ma che getta ombre pesanti sul futuro democratico dell’Italia» E Mara Carfagna, portavoce dei deputati Pdl denuncia «una nuova prova dell’anomalia italiana: un processo sul nulla, senza una vittima, è stato utilizzato come strumento per spiare e delegittimare un leader politico». Una sentenza «scandalosa – attacca il senatore del Pdl Altero Matteoli – al di là di ogni previsione negativa. Una sentenza che nega la realtà e che condanna il più importante politico degli ultimi venti anni senza prove è una plateale sconfitta per la cosiddetta patria del diritto». Secondo Matteoli, «oggi è un giorno molto brutto anche per la democrazia. Possiamo solo sperare che i giudici dei prossimi gradi siano responsabili, avveduti e soprattutto davvero indipendenti. Il Popolo della libertà, questo è certo, sarà ancor più compatto attorno al suo leader».