Truffa milionaria all’Inps, tra gli indagati il senatore finiano Di Biagio: «Io capro espiatorio»

3 Giu 2013 17:01 - di Redazione

Quattro tra avvocati e collaboratori di studio sono stati arrestati a Roma dalla Guardia di Finanza. L’accusa è di avere fatto una megatruffa ai danni dell’Inps e del ministero della Giustizia. Gli arresti sono stati eseguiti dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza. Associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso in atto pubblico e riciclaggio i reati contestati ai quattro arrestati dal gruppo reati finanziari della Procura di Roma coordinato da Nello Rossi.

Nell’inchiesta risulta indagato il senatore Aldo Di Biagio (uno dei due esponenti di Futuro e libertà entrati in Parlamento, eletto nella Circoscrizione Estero nella Lista Monti). Secondo l’accusa avrebbe preso parte al sistema fraudolento nella truffa da 22 milioni di euro ad Inps e dicastero Giustizia.  Di Biagio «è risultato direttamente beneficiario finale di 443.589 euro costituiti da assegni circolari». In particolare, con riferimento alla posizione del parlamentare recentemente rieletto, il gip, Paola Della Monica, nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti delle quattro persone, precisa che Di Biagio «è risultato direttamente beneficiario finale di 443.589 euro costituiti da assegni circolari liberi emessi dalla Banca Intesa Sanpaolo all’ordine di soggetti stranieri ricorrenti e richiesti dai coniugi Tralicci e Staniscia». Il nominativo di Di Biagio – è detto nell’ordinanza – è «riportato, senza apparente titolo, unitamente a Nicola Staniscia e Gina Tralicci, in diverse procure e/o mandati speciali alle liti asseritamente sottoscritti da soggetti residenti all’estero, sia per la riscossione delle somme dovute a seguito delle pronunciate sentenze che vedono soccombente l’Inps sia per autorizzarlo a rendere interrogatorio formale deferito dall’Avvocatura Generale dello Stato di giudizi incardinati innanzi la Corte di Appello di Perugia per le lungaggini processuali, la cui validità è stata più volte eccepita dalle controparti». Nel frattempo l’Enas (Ente nazionale di assistenza sociale), patronato dell’Ugl fa sapere attraverso il presidente Rolando Vicari che «non risultano arresti» né tra i dipendenti né tra i dirigenti dell’Ente e sottolinea di essere “estraneo” alla truffa ai danni dell’Inps.

«Ancora non conosco le accuse che mi sono state rivolte – ha detto il senatore Di Biagio – e già il mio nome è in pasto ai media in un carosello di fango e sciacallaggio, come un vero e proprio capro espiatorio di un intero sistema. Sono indignato di tanta vergognosa speculazione».

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